“Scopri la Natura e la Storia dell’Alto Lario!” è il titolo dell’Educational E-Bike Tour svoltosi sabato 4 ottobre 2025. L’iniziativa è stata organizzata e promossa da Regione Lombardia, Assessorato Enti Locali, Montagna, Risorse Energetiche, Utilizzo Risorsa Idrica con il supporto tecnico di ERSAF, Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste.
Una giornata immersiva all’insegna della mobilità sostenibile, vissuta lungo il Sentiero Valtellina e la Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola, cui DiscoveryAlps ha preso parte e grazie alla quale abbiamo potuto scoprire paesaggi e punti di interesse di notevole valore storico, culturale e naturalistico.
Il Pian di Spagna dal Sasso di Dascio – foto Lorenzini DiscoveryAlps
La nostra pedalata lungo il Sentiero Valtellina si è aperta di primo mattino presso la sede ERSAF di Morbegno. Da qui, in compagnia di un folto gruppo di partecipanti, guidato dagli istruttori di 360 Valtellina Bike, abbiamo seguito la pista ciclo-pedonale che, affiancando il corso dell’Adda, ci ha portati sino a Colico, nei pressi della foce del principale fiume valtellinese.
Prima sosta, lungo l’itinerario di giornata, presso l’“Isola della Pescaia”, in località Traona. Qui abbiamo visitato un piccolo polo immerso nella natura, ricavato da una vecchia stalla ristrutturata con l’obiettivo di realizzare un centro servizi naturalistico a disposizione per eventi incentrati sull’educazione ambientale, di frequente utilizzato dalle scuole del circondario (disponibile anche un bagno sempre aperto).
Proseguendo lungo il Sentiero Valtellina, abbiamo potuto ammirare le praterie e l’ecosistema di questo tratto fluviale, notando con piacere quanto il percorso sia quotidianamente frequentato da numerosi sportivi e appassionati di running e ciclo-turismo.
I partecipanti al Sasso di Dascio – foto Ricetti
Attraversato l’Adda all’altezza del Trivio di Fuentes, abbiamo proseguito verso l’imbocco della Valchiavenna, salendo dalla base del Monte Berlinghera fino al Sasso di Dascio, vero e proprio balcone panoramico (277 m slm) che regala un meraviglioso affaccio sul paesaggio circostante. Ci troviamo sopra il Pian di Spagna, in un luogo incantevole, ove lo sguardo si può spingere dalla Valchiavenna alla Valtellina, di fronte allo scenario delle Alpi Retiche e Orobiche. Il Pian di Spagna costituisce un Sito di Importanza Comunitaria della regione biogeografica alpina, unitamente ad una porzione della Val Codera e della Valle dei Ratti. In questa riserva naturale si sviluppa il sentiero “Life delle Alpi retiche” che, partendo dal Sasso di Dascio, approda alla Valle di Preda Rossa, ai piedi del Monte Disgrazia.
La natura dal Sasso di Dascio è ammaliante. Oltre al paesaggio, da questo punto abbiamo potuto osservare alcuni gruppi di cervi, parte di una comunità di mammiferi artiodattili che qui conta oltre 300 esemplari. La zona umida del Pian di Spagna è toccata ogni anno da centinaia di specie di uccelli migratori che sostano in questa landa incontaminata e protetta, in particolare durante le lunghe traversate dal nord delle Alpi verso i miti lidi mediterranei.
Il Forte Montecchio Nord – foto Lorenzini DiscoveryAlps
Di nuovo in sella, abbiamo ripreso il nostro tour alla volta del Forte Montecchio Nord, la fortezza della Prima Guerra Mondiale meglio conservata in Europa. Di proprietà di Regione Lombardia, la struttura gestita dal Museo della Guerra Bianca in Adamello è situata a Colico e dalla sua posizione dominante offre un panorama unico e suggestivo del Lago di Como e delle montagne della Valtellina e Valchiavenna. Una visita guidata ci ha portati a scoprire storie e segreti del Forte, permettendoci di conoscere uno spaccato della vita quotidiana dei militari durante il Primo conflitto Mondiale. Le tecnologie, gli armamenti e la logistica dell’epoca sono a dir poco sorprendenti.
Foto credits: Juriba e ERSAF
Tra una pedalata e l’altra, abbiamo rivolto alcune domande alla Dott.ssa Monica Bottino, Dirigente dell’Unità Organizzativa: Enti locali, montagna, aree interne di Regione Lombardia, che ha partecipato al tour.
Quanto è importante valorizzare circuiti ciclo-pedonali che, invitando ad una mobilità sostenibile, possano favorire la scoperta e visitazione di luoghi di peculiare interesse storico e naturalistico nei territori montani lombardi?
“Valorizzare i circuiti ciclo-pedonali nei territori montani lombardi significa investire in una visione che unisce sostenibilità, attrattività e sviluppo.
Questi percorsi, che si intersecano con la Rete escursionistica della Lombardia (REL), consentono di scoprire luoghi di grande interesse storico, naturalistico e paesaggistico, spesso lontani dai circuiti del turismo di massa.
Promuoverli significa generare nuove opportunità economiche per le comunità di valle: accoglienza diffusa, ristorazione, produzioni tipiche e servizi legati al turismo outdoor, creando leve concrete di crescita e presidio del territorio.
A partire dalle proprie risorse culturali, storiche, ambientali, paesaggistiche, socio–economiche, i territori, ciascuno nella sua peculiarità, possono costruire ed attuare strategie di sviluppo locale che agiscano in controtendenza rispetto al declino demografico e alla perdita di identità ed attrattività, in un contesto sistemico e di rete con altre realtà”.
Nel corso dell’estate 2025 si è di frequente parlato di over-tourism, soprattutto in periodi in cui alcune destinazioni alpine sono state letteralmente prese d’assalto da flussi turistici sovradimensionati. Destagionalizzare e diversificare le mete di questi flussi, innescati soprattutto da un modello di visitazione mordi e fuggi, sta divenendo una necessità strategica nell’ottica di promuovere un turismo sostenibile nelle nostre aree montane?
“Favorire la destagionalizzazione e diversificare è indubbiamente una necessità strategica, come evidenziato dagli indirizzi della programmazione regionale, particolarmente per i territori montani che, anche a fronte del cambiamento climatico, presentano elementi di marginalità e fragilità rispetto alle destinazioni turistiche più conosciute. Rimane comunque centrale il tema di creare sui territori reti e partenariati per strategie di sviluppo condivise.
La montagna lombarda non vive di numeri: vive di equilibrio, silenzi e autenticità. L’obiettivo di queste iniziative è far conoscere territori meno noti, ma non di minor bellezza e potenzialità”.
foto Lorenzini DiscoveryAlps
A seguire, la giornata è stata allietata da una piacevole pausa pranzo presso il Forte di Montecchio Nord, con degustazione di prodotti tipici della filiera biologica valtellinese, curata del Distretto Biologico della Valtellina, nato grazie al Progetto Interreg SinBioval. Sul tetto del Forte, con magnifica vista sul Lago di Como e sulle montagne circostanti, un momento di networking e di riscoperta di sapori autentici.
L’aria della Breva, la tipica corrente da sud che di pomeriggio si presenta puntualmente sulle rive lacustri di Colico, ci ha accompagnati lungo il ritorno, nuovamente in direzione Morbegno, pedalando sul Sentiero Valtellina.
Sentiero Valtellina: la pista ciclo-pedonale – foto Lorenzini DiscoveryAlps
Il ritmo lento, la mobilità dolce, l’incontro e la socialità – fattori che hanno connotato il tour odierno – consentono di vivere esperienze immersive a basso impatto ambientale, dall’elevato valore conoscitivo ed emozionale … in Lombardia, il turismo sostenibile è una realtà.
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