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Valcamonica – Seguendo in tv le ultime tappe alpine del Giro d’Italia n. 87 mi sono accorto di una grande occasione persa ancora una volta dalla RAI. Mi sarei francamente aspettato, come fa ad esempio la tv francese durante il Tour, di veder ripresi un po’ di più e meglio i luoghi e le bellezze paesaggistiche offerte dalla fantastica montagna alpina, a maggior ragione in questo splendido periodo primaverile.

Durante lunghe trasmissioni in diretta come quelle delle tappe di Gavia e Mortirolo c’era a mio parere tutto il tempo per le telecamere di dedicare qualche momento in più a vette e panorami, prati e boschi, torrenti e malghe. Ed anche a chiese e ville, arte e storia.

Ad esempio sul Mortirolo, luogo estremamente panoramico e con intorno un notevole patrimonio di vestigia storiche. Qui, prima e dopo l’arrivo dei concorrenti e dello spettacolo della folla, una volta scollinato, ci si poteva accorgere – per di più in una splendida giornata come quella di sabato 29 maggio – dei bellissimi contrafforti dell’Adamello che si parano imponenti proprio di fronte. Il lago del Mortirolo stesso, perla blu a poche decine di metri dalla strada, è stato completamente ignorato dalle telecamere. Non è pensabile che chi stava sull’elicottero non abbia visto gli uni e l’altro. Semplicemente li ha ignorati; propendo più per distrazione e insensibilità che per dolo.

Avendo l’occasione di riprendere e mostrare pezzi d’Italia che il centralismo dei nostri media nazionali altrimenti dimentica, perché la regia della corsa rosa non ha dato istruzioni agli operatori di alzare ogni tanto l’obiettivo dalla ruota dei ciclisti per cogliere le cose belle che sfilavano loro accanto? Non si chiedeva di trascurare la gara per fare una trasmissione sulla natura, ma in tre-quattro ore di collegamento il tempo per staccare ogni tanto dai raggi delle biciclette c’era e avanzava. D’accordo lo spettacolo agonistico, ma anche per un appassionato insistere per ore solo sulla pedalata, alla lunga annoia!

Soltanto nella salita al Gavia sono state fatte un paio di zoomate verso i rilievi. In cima al Mortirolo nulla, come niente a Edolo (l’Aviolo, il Baitone e il Corno delle Granate assistevano lì sopra maestosi e negletti dalle telecamere italiote, che se non vedono “u mare” non si commuovono). Tra i cronisti ho udito il solo Fabretti dalla moto, nella tappa del Mortirolo e del Vivione, tentar di inserire un paio di volte delle notazioni ambientali (“si sente un meraviglioso profumo di ginepro e di bosco”, “le magnifiche foreste di abete che fanno da cornice alla carovana rosa”), ma è stato davvero troppo poco. Gli altri commentatori (al traguardo) hanno finto di non sentire e tanto meno lo hanno spalleggiato.

Allo stesso modo, nessuna informazione da parte loro sui luoghi attraversati, sul Parco dello Stelvio o dell’Adamello, sul fatto che a Edolo vi sia una delle più grandi centrali idroelettriche d’Europa, interamente scavata sotto la montagna. Nessuna menzione al Parco tematico o al museo della Guerra Bianca, al Parco Nazionale Incisioni Rupestri di Naquane, ecc. In alta Val di Scalve, ad un certo punto, la telecamera si è fermata tre secondi su una bella cascata: non che quelli da studio ne sapessero il nome! Eppure bastava essersi procurati una cartina e della zona e si poteva facilmente scoprire che erano le cascate del “Pinzolo camuno”.

Dalle bocche di Bulbarelli e Cassani solo iperboli, esagerazioni o scherzi sulle gesta dei ciclisti. Tranne qualche strafalcione: il valico di Santa Barbara invece del valico di Santa Cristina (nominato venerdì 28) e l’affermazione che il ghiacciaio dell’Ortles-Cevedale è il più esteso d’Italia. Intanto si chiama ghiacciaio dei Forni e poi non è il più esteso d’Italia, dato che da qualche anno gli studiosi si sono messi tutti d’accordo: la palma spetta al confratello ghiacciaio dell’Adamello, proprio di quel gruppo che il Giro, pur avendogli “girato” intorno per due giorni, ha completamente ignorato.

Scommettiamo che Bulbarelli & C., durante il Tour, passeranno minuti e minuti a magnificare le terre di Francia mostrate dalle telecamere di più avvedute tv pubbliche?







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