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Il recente risultato del referendum per il passaggio dei comuni dell'altopiano di Asiago alla Regione Trentino Alto Adige, ennesimo riscontro della crescente intenzione dei comuni montani  veneti di emigrare nelle confinanti regioni a statuto speciale, ha contagiato anche Auronzo di Cadore. Dopo che gli umori secessionisti di Cortina d'Ampezzo hanno suscitato molte reazioni a anche a livello nazionale, ora anche Auronzo  vuole un referendum per dimostrare quanto la popolazione sia propensa a tale ipotesi. Così la pensano i rappresentanti della lista Progetto Auronzo, candidata alla prossima consulta elettorale comunale.

 «E' assolutamente inaccettabile – spiegano dalla lista Progetto Auronzo – che il comune di Auronzo sia penalizzato dalla vicinanza dei Comuni del Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige che godono di privilegi e finanziamenti. Siamo al confine con Dobbiaco, entrambi viviamo di turismo ma, mentre ogni loro albergo riceve contributi per offrire servizi di qualità sempre maggiore al cliente, i nostri operatori turistici, a Misurina, a pochi chilometri, non hanno nulla.
A  parità di situazione c'è una discriminazione che penalizza le nostre attività. Obiettivo del referendum è mettere in evidenza questa discriminazione, affermare il principio e sensibilizzare la politica regionale e nazionale affinché ad Auronzo sia garantito un trattamento identico a quello dato ai comuni limitrofi».

«Negli anni Cinquanta e Sessanta – continuano – Auronzo era, dopo Cortina, la seconda stazione turistica delle Dolomiti . Oggi siamo scesi agli ultimi posti e vogliamo rilanciare il paese proprio ripartendo dalle Tre Cime di Lavaredo. Ci vogliono grandi progetti, compatibili con l'ambiente e completamente diversi da quelli che hanno popolato le nostre zone nel XX secolo, centrati sullo sviluppo delle seconde case". E per arginare il fenomeno della fuga dei giovani "non è quella delle agevolazioni la strada più corretta. Occorre far loro capire che la montagna ha le sue risorse su cui puntare. La monocultura dell'occhiale ha portato troppa mentalità impiegatizia. Nel turismo, invece, per quanto piccola sia l'attività si è comunque imprenditori».

Anche a Cortina commentano con entusiasmo il risultato ottenuto ad Asiago, rilanciando un'analoga consultazione referendaria per le genti di Ampezzo, Colle Santa Lucia e Livinallongo. Si sta infatti lavorando intensamente per costituire un comitato che abbia alcuni rappresentanti di ognuna delle tre comunità. I promotori continuano a raccogliere la documentazione necessaria, da inviare a Roma, dopo il pronunciamento favorevole dei tre consigli comunali. Tutti e tre all'unanimità.

«E' un'ulteriore, autorevole conferma" – commentano da Cortina – "della validità dei motivi che stanno alla base della direzione che abbiamo intrapreso. E' un altro forte monito alle province, ma soprattutto alla Regione Veneto, perché ci si affretti a risolvere, i problemi della montagna».

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