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L’Università di Torino fa’ sistema. Ed in periodo di crisi, punta sulle proprie risorse interne e fonda il Centro NatRisk. Dall’intuizione del Prof. Ermanno Zanini, attuale Direttore, NatRisk – Centro interdipartimentale sui rischi naturali in ambiente montano e collinare – vuole porsi come riferimento per lo sviluppo di una progettualità dedicata all’ambiente montano e collinare. La mission del centro, riportata nella pagina di apertura del sito Internet, è indubbiamente ambiziosa:

“Il Centro NatRisk è un network per la ricerca teorica, sperimentale ed applicata e per la divulgazione nel campo della previsione, prevenzione e gestione del rischio di disastri naturali in ambiente montano e collinare. Nasce sulla base dell’esperienza e dell’iniziativa di Dipartimenti e Centri di studio che da tempo svolgono ricerca in tale settore ed è aperto a tutti i contributi personali e dipartimentali dell’Ateneo di Torino.”

Per inquadrare le potenzialità del nuovo centro, vi diamo qualche numero:
1.    16 strutture interessate; di cui:
•    9 Dipartimenti universitari a rappresentanza di altrettante aree di ricerca scientifica.
•    2 strutture d’eccellenza per la ricerca scientifica in alta quota: l’Istituto Angelo Mosso al Col. D’Olen e la Capanna Regina Margherita alla Punta Gnifetti, il più alto rifugio d’Europa (4.552 m slm).

2.    3 linee di attività (ricerca, formazione e consulenza), che coinvolgono oltre 40 ricercatori.
3.    2 scuole di alta formazione di III livello dedicate alle tematiche dell’ambiente montano.
4.    una fitta rete di collaborazioni con enti ed istituzioni sia nazionali che internazionali.

Gli obiettivi, le potenzialità e le risorse impegnate in questo progetto sono consultabili sul sito Internet www.natrisk.org, on-line da metà gennaio.

Nella foto: slavina in montagna (di Stefano Duglio)

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