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Max Zipser interpreta l’ambiente a lui più vicino, quello della montagna, con uno stile puro e il più possibile naturale. Il suo desiderio è scalare i pendii sui quali poi ridiscendere con la sua tavola da snowboard. Senza funivia, senza motoslitte né elicotteri, e per quanto possibile senza alterare l'habitat alpino. Questo è il Free Ski Mountaineering, la quintessenza dell’alpinismo invernale.

Ventiseienne di Innsbruck, ha dimostrato coraggio e abilità, tanto da affrontare pendenze fino a 55 gradi; nel suo curriculum spiccano le discese dal couloir Jager sul Monte Bianco, dal canale Pallavicini sul Grossglockner, e persino la parete nord del Gran Pilastro nella Zillertal.

Max ha trascorso gli ultimi 14 anni preparandosi intensamente per interpretare questa “dottrina” spostando in là i propri limiti, senza dimenticare però stile ed eleganza. "Quando mi trovo in montagna, ho l’abitudine di andare alla ricerca delle nuove linee da affrontare alla prima occasione buona – spiega il tirolese – l’arrampicata, per esempio, costituisce spesso l’unico modo e, secondo me, il più bello per arrivare in vetta". Nonostante la giovane età, Max ha le idee chiare sulle sue imprese. "Quello che secondo me fa la differenza una volta arrivati in cima – prosegue lo snowboarder – è il fatto di unire il piacere della scalata con gli attimi di emozione immediatamente precedenti alla discesa".

Le sue doti di freerider sono emerse durante numerose competizion
i, dove l’austriaco ha conquistato numerosi podi, tra cui le vittorie alla Weißer Rausch di St. Anton e alla EngadinSnow Big Mountain di St. Moritz, chiudendo al terzo 3° posto nell’Overall Freeride World Tour 2009.

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