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Martedì 23 agosto, al Jardin de l’Ange di Courmayeur alle 21 Christoph Hainz, maestro dell'arrampicata e dell'alpinismo, conclude la rassegna “storie di montagna 2011”. Hainz, nato nel 1962 a Selva dei Molini in Alto Adige, guida alpina dal 1990, ha legato il suo nome ad alcune delle salite più impegnative ed estetiche degli ultimi vent'anni, nelle Dolomiti e nelle montagne di tutto il mondo

La sua storia con le pareti è cominciata solo a vent'anni, quando arriva la scoperta dell’arrampicata. Prima il rapporto con la montagna era quello della quotidianità del lavoro nel maso di famiglia e dei panorami intorno ad esso. Otto anni dopo, nel 1990, Hainz lascia il suo lavoro di meccanico d'auto per la professione di guida alpina a tempo pieno. Una scelta di vita per l'alpinismo e la montagna che dà subito i suoi frutti, con nuove vie, soprattutto nelle Dolomiti.

Tra le sue salite a cinque stelle meritano di essere citate: “L'apprendista stregone” sulla Cima Scotoni, la “Via in memoria di Friedl Mutschlechner” al Sass dla Crusc, “Moulin Rouge” alla Roda di Vael, “Kein Rest von Sehnsucht” alla Punta Tissi, “Rondò Veneziano” alla Torre Venezia e “Donnafugata” alla Torre Trieste. Da non dimenticare è il trittico di nuove vie sulle pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, dove Hainz è di casa e dove ha dettato lo standard di difficoltà con "Phantom der Zinne" sulla Cima Grande, "Alpenliebe" sulla Cima Ovest e “Otzi trifft Yeti" sulla Cima Piccola.

Christoph Hainz, oltre che sulle Dolomiti, ha lasciato il suo segno anche sullo Shivling, nell’Himalaya indiano, dove, nel 1993, con Hans Kammerlander, ha aperto una via diretta sul Pilastro Nord, e in Groenlandia dove  tre anni dopo sulla grandiosa parete dello Ulumertorsuaq ha tracciato "Südtiroler Profil". Vanno ricordate anche le sue velocissime solitarie sulla via Franco/Argentina al Fitz Roy, la solitaria invernale sulla “Superdirettissima” della Cima Grande di Lavaredo e la salita super veloce della via Heckmair sulla Nord dell'Eiger. Era il 2003 ed Hainz salì quei 1800 metri in 4 ore e mezza. “Non volevo fare un record” disse “volevo solo salire l'Eiger…” e in quest’ottica tornò sull’Eiger insieme a Stephan Siegrist, aprendo “Magic Mushroom”, sul fungo di roccia della Nord. Proprio da “Magic Mushroom” martedì 23 agosto riparte il racconto del viaggio a ritroso dell'alpinismo di Hainz.

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