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Le sale del Museo Valdese di Torre Pellice, sabato 1 novembre 2008, saranno contenitore (massimo 30 posti) e cornice di una narrazione teatrale itinerante, che, ancora una volta, rileva quanto, le montagne del Piemonte, siano state culla e riparo per chi, in ogni epoca, ha scelto di resistere agli oppressori.

Affidato alla regia di Guido Castiglia, agli arrangiamenti musicali di Matteo Ceramelli, coadiuvati nell’interpretazione da Renata Coluccini,  lo spettacolo, prodotto in collaborazione con il Centro Culturale Valdese,  si prefigge di far vivere ai ragazzi, con la leggerezza del racconto popolare e con le arie di un violino suonato dal vivo, le avventure di un contadino valdese divenuto resistente storico agli intenti sterminatori delle truppe savoiarde del ‘600.

Un uomo e una donna armonizzano, in scena, la gestualità e la vocalità teatrale con lo scandire del racconto musicale di un vivace violinista, un vero giullare del percorso spettacolare. La musica funge da filo conduttore di una storia realmente accaduta, quella di Giosuè Gianavello, della sua famiglia e dei suoi uomini, ma la capacità evocativa della teatralità e della musicalità insieme, apre scorci di un immaginario collettivo rimasto nell’animo di chi, alle Valli Valdesi, deve la propria storia.

“Gianavello, il capitano delle Valli” è uno spettacolo per tutti, è un’avventura piacevole all’ascolto che racchiude in se gli elementi tipici del racconto d’avventura, del romanzo di cappa e spada, ma allo stesso tempo raccoglie e restituisce, nella sua semplicità, gli stati d’animo e le scelte difficili di un pugno di uomini e di donne che hanno voluto mantenere viva la fiamma della libertà.

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