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14.05.2005 Sono le 16 e 30 mentre sono in auto squilla il mio cellulare, guardo il numero in entrata e l’emozione è di nuovo fortissima. Sul display compare la dicitura Mario Thuraya, il mittente è proprio lui, Mario Merelli dal Campo Base dell’Annapurna. E’ rientrato al Campo dopo aver conquistato la vetta nel pomeriggio dell’altro ieri.



Dal satellitare traspare ancora l’appagamento di tutti e tre i Ragni di Lecco Merelli, Panzeri e Bernasconi. Sono più rilassati e soprattutto riposati.

Nel collegamento satellitare di ieri, la voce di Mario, stanca ma soddisfatta ha detto “Continuiamo a bere, ingurgitiamo di tutto, ma siamo tutti giù e stiamo bene, questa notte la tenda Grand Hotel Campo Base è stata un sogno realizzato!”.



Dopo aver impiegato più di undici ore a salire in vetta dall’ultimo campo, Mario Merelli e Mario Panzeri si sono attardati nella discesa rispetto a Daniele Bernasconi in compagnia di Ed Viesteurs, i quali hanno raggiunto il Campo a 7000 metri dove hanno trascorso la notte.

Il ritardo accumulato dai due amici ha fatto si che la loro discesa si sia resa molto più difficile e pericolosa del previsto ed il nevischio misto a nebbia con visibilità ridotta a zero abbiano fatto il resto; quindi alle otto di sera (le 16 italiane) a circa 7700 metri Merelli e Panzeri si sono rifugiati in un crepaccio per passare la notte!



Mario al satellitare ribadisce che sarebbe stato veramente troppo pericoloso tentare di trovare nella nebbia la corda che avevano utilizzato Bernasconi e gli altri per ridiscendere e che avrebbe consentito loro di superare la cosiddetta “falce”. Con la sua consueta serenità mi racconta ancora come il freddo sia stato intensissimo ed in continuazione lui e Panzeri si siano chiamati e parlati per impedire l’un l’altro di dormire. All’alba il tempo era bellissimo e alle cinque i due hanno ricominciato la discesa dove hanno trovato anche neve alta più di sessanta centimetri. E’ stata dura, dice Mario ed il tempo pareva non trascorrere più.



Poi dopo una pausa legata più alla tensione dei ricordi che al telefono satellitare, mi conferma di aver giurato insieme a Mario Panzeri, in quella lunghissima notte, di non venire mai più su questa montagna.

Ancora qualche minuto dove Marietto continua a sottolineare quanto sia stato importante il lavoro svolto dal resto del Team, composto da Silvio “Gnaro” Mondinelli e Christian Gobbi.

Loro due hanno perso la battaglia ma Mario ed io siamo convinti che nella prossima settimana con l’altro Team italiano presente, quello capitanato dall’aostano Abele Blanc, vinceranno la guerra con la Dea dell’Abbondanza; perché una vetta è un gioco di squadra e loro sono una grande squadra!



Oggi per festeggiare, a pranzo al Campo Base con i nostri amici c’era Andrew Louk e gli americani che stanno tentando la vetta. Polenta e stinco il menù!

Parlando ancora di Annapurna, Mario mi conferma che è una montagna molto pericolosa e si raccomanda di dedicare questa salita a tutti quelli che gli vogliono bene, indistintamente. Per loro – dice – ha messo un passo davanti all’altro fino alla vetta ed è sentendo la vicinanza di tutti che ha tenuto duro la notte scorsa. Grazie!



Siamo tutti noi che vi ringraziamo, Mario, per averci regalato un’altra grande impresa.

Incrociando le dita per il prossimo tentativo di Gnaro e Christian con Abele e gli altri, invito tutti alle prossime news.





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