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Lo scorso 21 ottobre l'Istituto Ladino «Micurà de Rü» ha presentato alla biblioteca del Senato a Roma «Miti Ladini delle Dolomiti» pubblicato dall’editore Palombi. Il libro tratta delle leggende ladine raccolte più di un secolo fa dal giornalista bolzanino Karl Felix Wolff  trascritte in veste letteraria da Nicola Dal Falco, noto autore e poeta romano. L'idea di dare freschezza alle leggende raccolte da Wolff, anche di fronte ad un pubblico italiano è della professoressa Ulrike Kindl, germanista e massima studiosa dell'opera di Karl Felix Wolff, che da diversi anni collabora con l'Istituto ladino.

L'operazione di riscrittura di parte dei Miti Ladini delle Dolomiti, in questo caso supportata dall'Istituto Micurá de Rü è un'opera di grandissima importanza, maturata con la prudenza e la lentezza con la quale maturano i grandi problemi di appartenenza e di identità cerca di ricostruire e di riproporre in lingua italiana il pensiero simbolico che è la vera base dei racconti dei miti ladini. Ulrike Kindl porta, con grandissima perizia, il lettore di lingua italiana nel tempo e nello spazio delle valli ladine dalla loro «scoperta» in senso turistico, alla valutazione di un patrimonio loro proprio al di là e al di fuori di una definizione territoriale letta non come nazione, ma come lingua, il ladino, lingua delle antiche “contie”. Scrive Ulrike Kindl «per scoprire che strano messaggio si celi dietro queste immagini di straordinario fascino bisogna affidarsi alla peculiarità delle “contie” che non sono né fiabe né leggende: raccontano semplicemente storie vere sull'immaginazione fantastica e storie fantastiche sul sublime concetto di verità, storie inventate su verità storiche e storie tramandate su avvenimenti leggendari …”

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