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"Grandi sorprese, ribaltamenti di classifica, ritiri improvvisi di atleti di alto livello: anche questo è il bello del Tor des Géants – così il direttore di gara Alessandra Nicoletti ha aperto la conferenza stampa post gara. "Certo, non immaginavamo un’edizione così avvincente, piena di colpi di scena, come la difficile ma doverosa decisione di squalificare un concorrente».

Si tratta della squalifica del ticinese Marco Gazzola, che ieri ha raggiunto per primo il traguardo percorrendo nell’ultimissimo tratto un tracciato che non era quello di gara. "Abbiamo applicato rigorosamente il regolamento – continua Alessandra Nicoletti – E siamo felici perché alla fine a vincere su tutto è stata l’etica del trail, la correttezza sportiva. Il miglior risultato che potevamo ottenere".

E infatti, dopo l’abbraccio di Gazzola all’arrivo di Gabioud, non verrà dimenticato l’altro episodio di solidarietà che ha visto protagonista il terzo classificato, Pablo Criado Toca, che si è spogliato di giacca e pantaloni per vestire Stephane Couleaud, il concorrente francese giunto terzo al rifugio Bonatti, a soli 11,9 km dal traguardo. "E’ stato un gesto naturale – ha detto l’atleta spagnolo, che inseguiva a un’ora e 25 minuti di distacco il francese – Couleuad stava male e aveva freddo, l’ho soccorso e accompagnato fino al rifugio Bonatti". Il francese, atteso come terzo classificato, non c’è l’ha fatta ad ultimare quello che, anche la leggenda vivente del trail, Christophe Le Saux, ha definito l’endurance trail più duro al mondo.

Arrivato secondo, Le Saux ha commentato: "Il Tor des Géants non è il trail più lungo, ma è sicuramente il più duro, per le salite e soprattutto per le discese che bisogna affrontare. Confermo ciò che ha detto Ulrich Gross".

Anne Marie Gross è arrivata anche quest’anno quarta assoluta e prima fra le donne: "Sono felice di aver vinto per la seconda volta questa straordinaria gara, un’avventura ricca di emozioni. Un ringraziamento particolare va a tutte le persone che mi hanno aiutata e incoraggiata lungo il percorso".

Le sensazioni del vincitore, il giovanissimo svizzero Jules Henry Gabioud: "E’ stata una gara molto dura, con momenti bellissimi. Il più emozionante è sicuramente legato al passaggio da Col Malatra, a 2 km da casa mia". Seduto accanto a lui, il connazionale Marco Gazzola: "Nonostante tutto un’esperienza indimenticabile: non importa la squalifica, che ho trovato giusta. E’ stato un mio errore, causato dalla stanchezza, da tutte le ore di cammino e dalla mancanza di sonno".

Intanto oggi, giovedì 15 settembre, continuano gli arrivi in una Courmayeur vestita a festa. Dopo Anne Marie Gross, sono arrivati nelle prime ore del mattino anche Eric Arveux e il primo uomo italiano, il valdostano Giancarlo Annovazzi. L’ispettore forestale arrivato sesto dopo 93 ore e 57 minuti ha anche stabilito il nuovo record valdostano della corsa. Tra Gressoney e Courmayeur ancora 323 trailers che dovranno raggiungere il traguardo entro le 16.00 di sabato 17 settembre.

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