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Sono già passate due settimane dal referendum che si è svolto a Noasca, ma gli echi della consultazione non si sono ancora sopiti.
Ricapitolando brevemente, circa un anno fa è nato nelle Valli Orco e Soana, in Piemonte, il Comitato Promotore per la riannessione delle Valli Orco e Soana alla confinante Valle d’Aosta.
Sulla scia da quanto svolto in altri comuni nel Veneto, il Comitato ha proposto un referendum per far esprimere i cittadini sulla volontà o meno di passare in Valle d’Aosta.

Solo Noasca, però, (gli altri comuni sono Ceresole Reale, Locana, Ribordone, Ronco Canavese e Valprato Soana) aveva deliberato la richiesta di referendum in Consiglio Comunale e, dopo il via libera della Corte di Cassazione e la fissazione della data della consultazione da parte del Presidente della Repubblica, domenica 8 e lunedì 9 ottobre ha aperto le urne ai cittadini.

Come il Comitato aveva previsto, la vittoria del Sì è stata schiacciante: su 122 votanti (sui 180 aventi diritto) 95 – il 78% – si sono dichiarati favorevoli all’annessione e solo 25 si sono dichiarati contrari.
Le reazioni non sono mancate: scontato, da una parte, il giubilo del Comitato Promotore e dell’Amministrazione Comunale di Noasca, che hanno spinto molto nei mesi scorsi per questo risultato. Parimenti scontato, e anche più volte ribadito in passato, in No delle Regioni Piemonte e Valle d’Aosta, che ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale.

In ogni caso il percorso per una futura annessione di Noasca è ancora molto lungo. La Costituzione, infatti, prevede ulteriori tre passaggi: il parere consultivo delle due Regioni interessate, il pronunciamento della Corte di Cassazione e, infine, del Consiglio dei Ministri. I giochi quindi sono ancora aperti.

E gli altri Comuni? Il discorso è diverso perché nessun Consiglio Comunale ha deliberato per la richiesta di indizione del referendum. Il Comitato Promotore si è impegnato in una raccolta firme fra la popolazione per portare all’ordine del giorno in Consiglio Comunale la proposta.
Per ora le firme necessarie (il 20% della popolazione residente) sono state raccolte a Valprato Soana e a Ribordone, e bisognerà aspettare qualche mese per sapere cosa accadrà.

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