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L'edizione 2010 del TrentoFilmFestival ha evidenziato un aspetto: siamo tutti “cittadini di montagna”. E lo ha dimostrato con l’over-booking registrato nelle tre serate di apertura e un incremento di pubblico di oltre il 40% rispetto all’anno precedente.

La 59esima kermesse, classe 2011, non potrà essere da meno. Il festival cerca filmaker di ogni dove, nati magari nella più bassa delle pianure, ma che quando sentono l’odor di pini, neve e misteri di una scalata non sappiano resistere. La macchina da presa si accende su tutto ciò che svela l’arcano della montagna. Nel sito internet della manifestazione sono disponibili regolamento e modulo d’iscrizione all'edizione 2011, primo passo per iniziare un viaggio che si concluderà con l’assegnazione del prestigioso palmarès conferito da una giuria internazionale.

I premi:

  • Il Gran Premio “Città di Trento” – Genziana d’oro – al miglior film che in assoluto, possedendo elevate qualità artistiche, corrisponda agli obiettivi culturali a cui il festival si ispira.
  • Il Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’oro – al miglior film di montagna e alpinismo.
  • Il Premio della Città di Bolzano – Genziana d’oro – al miglior film di sport alpino, esplorazione o avventura. 
  • Il Premio della Giuria.
  • Il Premio "Luciano Emmer" assegnato dal direttivo del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani (SNGCI).
  • I due premi del pubblico, per i lungometraggi e per i film di alpinismo, assieme alle tre Genziane d’Argento – al miglior contributo tecnico-artistico; al miglior mediometraggio; al miglior cortometraggio – completano il palmarès ufficiale.

Il termine ultimo per iscrivere le opere al 59° Trento FilmFestival (docufilm, corti,  lungo  e mediometraggi, fiction) è il 31 gennaio 2011 per le opere prodotte nel 2009 e 2010; il 28 febbraio 2011 per le opere prodotte nel 2011.

Non solo sfide, ma anche celebrazioni. Il 28 aprile 2011 scatterà la 25a edizione di Rassegna internazionale dell’Editoria di montagna, “MontagnaLibri”, un quarto di secolo dedicato a chi mette nero su bianco l’emozione unica scaturita dalle grandi “cattedrali della terra”.

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