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fotogallery amaraAmarezza, delusione e vergogna. Queste le prima sensazioni provate questa mattina a Bormio, quando è stato annunciato l’annullamento dello slalom gigante maschile della rassegna iridata 2005. Il motivo: uno sciopero di Rai Lombardia.



Avreste dovuto vedere e soprattutto sentire le migliaia di persone giunte a Bormio per assistere ad una storica giornata di sport. Gruppi di tifosi che, dopo ore di viaggio, si sono visti sbattere in faccia un misero cartello che citava “Gara posticipata a domani, 10/02/05”. Quasi a dire: ci importa poco di Voi, quel che conta sono le televisioni, gli sponsor, il denaro e, forse, gli spettatori a casa.



“La Rai ci danneggia gravemente e questo sciopero danneggia l’immagine dell’Italia nel mondo. Certe cose accadono solo in Italia”. Con queste parole, nel corso di una conferenza stampa da poco conclusasi, il comitato organizzatore dei Campionati del Mondo di Sci Alpino ha comunicato la propria desolazione, il proprio smarrimento.



“Lo sciopero” hanno sottolineato Beppe Bonseri di Bormio 2005, e Gian Franco Kasper, presidente della FIS “non c’entra nulla con i Mondiali ed è un’iniziativa di un gruppo Rai di Milano”.

La notizia di questo annullamento è circolata a Bormio ieri sera, martedì 8 febbraio, intorno alle ore 18.00. Non è quindi stato rispettato il dovuto preavviso di 24 ore. Gli organizzatori, la FIS ed i responsabili dell’Eurovisione, hanno cercato di correre ai ripari tentando di mettere in piedi una struttura sostitutiva, in grado di produrre ugualmente le immagini della gara. In particolare si è tentato di attivare il gruppo Rai di stanza a Santa Caterina, alle dipendenze della Rai centrale e non di quella lombarda. Problemi tecnici non superabili non hanno consentito, purtroppo, di praticare questa via.



E per domani, che cosa si prevede? “Sono disgustato” comunica Gian Franco Kasper “ma se dovesse ripetersi lo sciopero, non possiamo garantire lo svolgimento regolare della gara”.

A quanto pare lo sci, senza Tv, non esiste. E se si fosse trattato di calcio, cosa sarebbe accaduto? Noi pensiamo che i giocatori sarebbero ugualmente scesi in campo.



Gian Franco Kasper in chiusura di conferenza stampa: “Lo sciopero è un diritto e se si verifica uno sciopero come questo noi non possiamo punire gli sciatori italiani e le associazioni e federazioni dello sci di questo paese”. Condividiamo la posizione del brillante presidente della Federazione Internazionale dello Sci, ma l’amarezza rimane ed in vista di Torino 2006, a noi italiani, vien da tremare.





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