Select Page

Partita a fine novembre la scalata itinerante sulle cascate delle Alpi di Ezio Marlier, il valdostano tra i maggiori interpreti dell’arrampicata su ghiaccio. “Alpine Ice Tour”, è il nome del progetto alpino transfrontaliero, che interesserà sia il versante italiano delle Alpi, sia quello nord in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, con qualche puntata appenninica “a sorpresa”.



Alpine Ice Tour, sponsorizzato dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta, dalla comunità montana Monte Emilius, dal comune di Pollein e da alcune ditte, ha molteplici valenze: «Non vado alla ricerca dell’exploit – ha dichiarato Ezio Marlier – ma a tentare di ricreare il tramite che l’alpinismo ha sempre rappresentato tra culture ed epoche diverse». Per questo Marlier si legherà con i ghiacciatori del luogo, sia per un confronto tra modi diversi di vedere e interpretare le salite su ghiaccio, sia per dare luce a altri protagonisti dell’arrampicata.



Ci saranno anche grandi nomi del “ghiaccio” a partire dai valdostani Massimo Datrino, Andrea Plat, Marco Farina e Hervé Barmasse, per passare a Cristophe Profit, Gian Luca Maspes, Fabio Salini, Giovanni Ongaro, Gianluca Bellin, Kurt Hafner, Mario Prihnot, Erik Svab, Luca Vuerich, Mario Vielmo, Nicolò Berzi, fino al “grande vecchio” Massimo Piras, compagno di cordata di Gian Carlo Grassi, uno dei padri della moderna progressione su ghiaccio. Ezio Marlier ha cominciato dalla Valpelline, approfittando delle giornate di freddo intenso di fine novembre, ha scalato Ipsilon in Val Ferret, si è trasferito in Engadina per “Il couloir di Pontresina “ e “Waiting a be-be” sopra Livigno ed è tornato in Valle d’Aosta il 2 dicembre per una puntata simbolica alle cascate del vallone di Les Laures (scalate nei primi anni ottanta da Pietro Giglio): mediamente difficili sono rappresentative dello spirito che anima il progetto Alpine Ice Tour di fare da ponte tra passato e presente e si trovano nel territorio della comunità montana Monte Emilius. Subito dopo è partito per il ghiaccio della Val Varaita.



Grazie al Tour, Marlier raccoglierà anche un data base delle cascate alpine con una gradazione della loro difficoltà, omogenea e attendibile, grazie al confronto tra se stesso, punto fisso del sistema, e gli innumerevoli compagni di cordata.

Il progetto prevede anche un ciclo di conferenze nelle scuole medie della comunità montana, per raccontare il mestiere di guida alpina, e l’allestimento di un “campo base” nella Grand Place di Pollein.







Share This