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Sommario: ai glaciologi svizzeri l’ardua sentenza: la scomparsa dei ghiacciai alpini è inarrestabile. Ancora della Torino Lione: il 18 marzo 2006 si svolgerà un incontro tra le associazioni francesi e italiane. L’inquinamento da polveri fini preoccupa sempre di più, in particolar modo – nelle ultime settimane – le regioni alpine; la priorità è ridurle. Il progetto Interreg “Via Claudia Augusta”, iniziato nel 1990, è concluso.



I ghiacciai alpini sono spacciati

Ghiacciai senza scampoL’occhio del satellite sta aiutando ricercatrici e ricercatori di glaciologia di Zurigo ad analizzare con grande precisione le regioni glaciali del pianeta. I risultati ottenuti sono però preoccupanti: sembra infatti che i ghiacciai delle Alpi si stiano sciogliendo molto più velocemente di quanto finora supposto. E dai glaciologi svizzeri arriva una sentenza: “la scomparsa dei ghiacciai alpini non si può più arrestare”.

Ora i rischi sono tanti: dalle Alte Alpi francesi all’Engadina, dal Piemonte all’Ötztal fino agli Alti Tauri, nelle aree glaciali aumenta la frequenza di inondazioni, frane di ghiaccio e detriti, tracimazione di laghi glaciali e caduta massi da depositi morenici resi instabili dal disgelo. Sul Massiccio del Monte Rosa, ad esempio, sia sul versante svizzero che italiano, si formano regolarmente laghi glaciali che in caso di tracimazione potrebbero distruggere completamente i villaggi sottostanti.



Torino Lione, Italia e Francia si incontrano

Torino Lione: ok, ma trasparenzaLa cronaca ha ben riportato i picchi delle mobilitazione della Valle di Susa contro la nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione: più di 50mila persone hanno manifestato il 16 novembre 2005 in valle; di nuovo il 17 dicembre a Torino. Il 7 gennaio 2006 21 associazioni francesi sono state invitate dalla rappresentanza francese della Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA a Chambéry, per confrontarsi sulla Torino-Lione. Nonostante le diversità di opinione, sono emersi numerosi punti di convergenza. La maggioranza delle associazioni francesi non è contraria a priori al collegamento ferroviario; piuttosto si interrogano sull’efficacia dell’infrastruttura per il trasferimento del trasporto merci dalla strada alla ferrovia, sull’impatto ambientale, sulla fondatezza socioeconomica, sulla mancanza di trasparenza e di partecipazione al processo decisionale delle comunità coinvolte.

Ecco allora che il 18 marzo 2006 si svolgerà un incontro tra le associazioni francesi e italiane. Con una risoluzione comune le rappresentanze della CIPRA di tutti i Paesi alpini hanno specificato che, nonostante le diverse posizioni in Francia e in Italia, il trasferimento del trasporto merci dalla gomma alla rotaia è senz’altro una priorità. Perciò devono essere abbandonati i progetti per nuovi collegamenti stradali transalpini. Ma la CIPRA esige ora un’approfondita verifica degli aspetti tecnici, ambientali ed economici del progetto della Torino-Lione, esprimendo al contempo solidarietà alla popolazione della Valle di Susa.





Polveri fini: una minaccia per le Alpi

Inquinamento a livelli preoccupantiL’inquinamento da polveri fini preoccupa sempre di più, in particolar modo – nelle ultime settimane – le regioni alpine. La priorità è ora quella di ridurre le polveri: ecco allora che in Svizzera, in un futuro non troppo distante, le nuove auto a diesel dovranno essere dotate di un filtro per il “particolato”; fa specie che l’obbligo non sia esteso a camion e autobus…

L’Austria Inferiore è invece impegnata nella ricerca di soluzioni per la riduzione delle polveri fini a livello internazionale e ha così organizzato un convegno sulle polveri fini: le relazioni hanno presentato esperienze relative a misure volte a ridurre tale inquinamento adottate in Europa ed esempi pratici da Germania, Svizzera, Sudtirolo e Norvegia.



La Via Claudia Augusta

Via Claudia Augusta, ovvero il nome dell’antica via imperiale che da Altino (Italia) portava fino a Donauwoerth (Germania). Il progetto Interreg che en prende il nome, avviato nel 1990 e conclusosi nel 2005, grazie alla collaborazione dei paesi attraversati dalla “via” è riuscito a far rivivere la storica strada. Scopo del progetto è lo sfruttamento turistico di questa particolarità storica e la promozione di uno sviluppo rurale socialmente compatibile, economicamente durevole ed ecologicamente sostenibile ai sensi dell’Agenda 21. La storica via di comunicazione è stata dotata di una segnaletica chiara e univoca e può essere percorsa a piedi, in autobus o in bicicletta, alla scoperta delle numerose attrazioni storiche e culturali. www.claudiaugusta.com.

fonte: alpmedia.net







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