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AQUILA D’ARROSCIA (IM) – “Sistemi ambientali”, “itinerari tematici”, “ecomusei”, “sentieri natura”: la fantasia di progettisti e consulenti ha, ormai, dotato ogni luogo della penisola di uno o più “sogni nel cassetto” in attesa di realizzazione. Questa volta è il turno di Aquila d’Arroscia, un piccolo comune composto da una manciata di simpatiche borgate sparpagliate sul fianco sinistro della media valle Arroscia, in un’area a cavallo tra le province di Imperia, Savona e Cuneo. Il “sogno nel cassetto” dell’amministrazione di Aquila si chiama “itinerari speleonaturalistici”, ed è stato presentato in occasione di un recente convegno.

Spieghiamo di cosa di tratta: il territorio comunale di Aquila, verso settentrione, sconfina oltre lo spartiacque e include parte della sponda destra del rio Pennavaira, o Pennavaire che dir si voglia; in quest’area, soprattutto lungo la valletta del Rio Ferraia – siamo tra i 700 e gli 800 metri sul livello del mare – , si aprono numerose cavità naturali (alcune sono già “oltre confine” e appartengono ai comuni confinanti di Alto e Caprauna). L’arma dello Stefanin, la grotta del Pertusello, l’arma del Cupà, l’arma Crosa, l’arma da Porta, l’arma Ravinella, la grotta dei Carbonai, la grotta del Gerìn e la grotta Gièra – per citare le grotte interessate dal progetto – sono importanti sotto l’aspetto archeologico, come hanno dimostrato varie campagne di scavo e, soprattutto, sono molto attraenti dal punto di vista escursionistico e speleologico. Gli ingressi spesso ampi e spettacolari, una discreta ricchezza di depositi e concrezioni calcaree e la bellezza del paesaggio roccioso e selvaggio che le accoglie rendono le grotte dell’alta valle Pennavaira un’attraente meta turistica. Su questa premessa è basato il progetto degli “itinerari speleonaturalistici”, che avrebbe lo scopo di facilitare e promuovere la visita di questa ancora poco conosciuta zona carsica. Il progetto, curato da Gilberto Calandri, uno dei nomi “storici” della speleologia imperiese, prevede la realizzazione di sei percorsi, con relativi collegamenti interni, ricalcati in buona parte su sentieri storici preesistenti. “Nella stesura del progetto si è tenuto conto delle opere necessarie per la sistemazione generale e la pulizia dei tracciati, oltre a prevedere interventi volti a migliorarne la sicurezza e la funzionalità, prevedendo, ove opportuno, gradoni, graticciate e la posa in opera in vari tratti dei sentieri di adeguata protezione di legno”, spiega Calandri, che auspica: “Il progetto per la conoscenza e la valorizzazione di questa eccezionale area potrà essere realizzato solo con il coinvolgimento e la stretta sinergia tra le dirimpettaie comunità liguri e piemontesi”.

Nel frattempo, però, i più ardimentosi possono già cimentarsi nell’esplorazione della valle Ferraia: dalla strada carrozzabile che collega Aquila a Caprauna si diramano numerosi sentieri “storici”, uno dei quali è già segnalato con i segnavia della Federazione Italiana Escursionisti. Con un po’ di prudenza – soprattutto durante l’inverno – e il dovuto equipaggiamento, nell’arco di una giornata si possono visitare buona parte delle grotte più attraenti, che, in buona parte, non presentano passaggi “tecnici” riservati agli speleologi. In paese è in corso di allestimento anche un “Laboratorio speleologico”.



Info

Comune di Aquila di Arroscia

tel. e fax 0183 382057

e-mail:roberto48@libero.it

Sig.ra Daniela Arnaldi, tel. 0183 382032







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