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Aprica – Una ragazzina di nome Angela ha conquistato domenica sera gli occhi e il cuore delle centinaia di spettatori assiepati sulle tribune del palazzetto dello sport di Aprica. È la rivelazione dell’anno, ha 17 anni, è minutissima, ha un sorriso radioso ed è di un austriaco quasi mediterraneo.

Finale di Coppa del mondo di arrampicata sportiva, quinta tappa 2003. La sconfitta di “roi” Alexandre Chabot a beneficio di un altro mignon come Ramón Julián Puigblanque è comunque passata in secondo piano davanti all’impresa della riccioluta bambina tirolese, Angela Eiter. Lei una vittoria fresca in tasca la aveva già messa – è vero – il Rockmaster una settimana fa; ma pochi pensavano che potesse ripetersi subito e con tale disarmante facilità. Un dato decisamente eloquente: l’unica a completare la via, ossia il diritto di poter dire che è nata una nuova stella nel firmamento dell’arrampicata mondiale, per grazia e bravura tecnico-atletica. La via è dura, complicata, a tratti quasi illeggibile. Il ‘top’ rimane inviolato, inarrivabile, anzi lontanissimo per tutti i maschi alle prese con una via lunghissima. Prima una parete strapiombante da 0 a 10 metri di quota, poi un breve quasi-tetto, indi oltre 10 metri di vero tetto orizzontale, con prese lontanissime una dall’altra, salti e volumi da “tritare” le dita. Chabot stesso si avvita almeno quattro volte in uno di questi passaggi prima di trovare la soluzione e superarlo. Ma è tardi: giù. Non molto oltre – ma quanto è bastato – era andato “Ramonet”, che aveva pure rischiato di atterrare in uno spettacolare passaggio nel quale tutti restavano appesi per le dita col corpo verticale. Durissima la via maschile, una traversata impossibile per tutti e frutto non altro che della “cattiveria” tecnica dei tracciatori.

Italia fuori dal podio ed anche fuori dai giochi: in campo maschile solo 13° il primo dei nostri, Flavio Crespi. Peggio in campo femminile, con Jenny Lavarda che noin fa meglio del 15° piazzamento. Ma il week-end è stato ancora una volta all’insegna del grande sport e ha regalato un nuovo, tutto da gustare, enfant-prodige.



La classifica finale

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