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Quando la prima neve stava cominciando a cadere dal cielo, in questo strano ottobre 2013, e le sue montagne ad accendersi di quel bianco candore cui aveva dedicato un’intera vita, l’amico Rolando “Rolly” Marchi si è spento nella città di Milano all’età di 92 anni. Era nato a Lavis, a pochi km da Trento, il 31 maggio del 1921.

Fino a settimana scorsa, mi ha raccontato il suo braccio destro, Beba Schranz, era rimasto sul pezzo, attento alle novità del Circo Bianco in vista del prologo stagionale di Soelden, sui ghiacciai austriaci. Noi lo incontrammo per la prima volta nel 2001 in Val Gardena, in occasione della Coppa del Mondo di sci, quando lo intervistammo. “in pochi minuti mi resi conto di avere davanti a me un fuoriclasse della carta stampata, una persona che sapeva entrare nella notizia con le parole e con l’anima, dando vita a una forma di giornalismo diversa, lontana dai luoghi comuni, capace di incollare letteralmente il lettore alla pagina ….. da quel momento restammo sempre in contatto”.

Riprendiamo le parole di Beba Schranz, che così ne parlava in occasione dei suoi 86 anni.

“E’ difficile sintetizzare in poche righe una figura immensa come quella di Rolly Marchi. Si potrebbe disegnare un grande uomo di neve, con un cappello da cow boy in testa, in una mano una penna o una macchina da scrivere e nell’altra un microfono, nei piedi invece, uno calzato con uno sci e l’altro con uno scarpone da roccia e intorno alla vita una corda da montagna, a voler significare la sua grande capacità di coinvolgere, in una cordata ideale, tutti quelli (e sono tanti) che amano le rocce e la neve che le ricopre.

Un uomo che ha percorso quasi tutto il secolo scorso coniugando sport e cultura, facendosi amare da entrambi i mondi, ai quali ha donato la sua enorme carica e il suo coinvolgente slancio.

Da atleta, Rolly Marchi ha praticato ciclismo, atletica leggera, sci e alpinismo. Poi ha cominciato a far conoscere la bellezza della montagna ideando manifestazioni come 3 Tre, il Trofeo Topolino, il Gran Premio Saette, il Kilometro Lanciato e Club dei 100 all’ora, solo per citarne alcune. Per divulgare la cultura invece ha organizzato la Stagione dei Concerti 1945-46 a Trento, rivelando il giovane Arturo Benedetti Michelangeli; e ancora la mostra antologica delle opere pittoriche di Dino Buzzati 1984, i “100 anni di Montagna e Sci”, raduno e mostre a Milano 1999-2000. Sempre per citarne alcune!

Rolly Marchi è stato anche fotografo “di classe internazionale” – scrisse di lui Dino Buzzati – pubblicando ben 10 libri. La professione di giornalista invece la cominciò nel 1947, alternando la scrittura allo studio universitario. Attualmente scrive per il Giornale e pubblica una rivista che si chiama La Buona Neve. Nella sua lunga carriera ha raccontato 6 Olimpiadi”.

Scrittore, Rolly Marchi ha pubblicato cinque romanzi: Un Pezzo d’ Uomo, Le Mani Dure, Ride la Luna, Il Silenzio delle Cicale, E ancora la Neve , e tre libri di racconti: IL Tram della Vita, Neve per Dimenticare e nel 2006  l’ ultimo,  Se non ci fosse l’amore. Nel 1957 col Suo primo racconto, Oltre la Roccia Grigia, vinse il Premio St. Vincent.

Grazie Rolly, per tutto quello che ci hai trasmesso e insegnato.

Beba, Luca e tutta la redazione

 

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