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Il Ministro austriaco dell’ambiente Josef Pröll, nel corso di una conferenza stampa ad Innsbruck/A, ha affermato che gli interessi dell’Austria nell’ambito della convenzione alpina, si concentreranno in particolare sull’approvazione di un protocollo dedicato all’acqua, alla problematica del traffico e alla conclusione del rapporto sullo stato delle Alpi.



Pröll ha richiamato l’attenzione sul ruolo cruciale che l’intero arco alpino ricopre per il bilancio idrologico d’Europa e sulla problematica delle molteplici rivendicazioni di utilizzazione di questa preziosa risorsa. La Direttiva quadro sulle acque nell’Unione Europea rappresenta un importante strumento per la protezione transfrontaliera delle acque, tuttavia non tutti gli Stati contraenti della Convenzione delle Alpi sono anche membri dell’UE. Per questo, sottolinea il Ministro dell’Ambiente austriaco “Noi vediamo la necessità di creare un quadro giuridico anche nell’ambito della Convenzione delle Alpi e presto avvieremo i preparativi in tal senso”. Con questa iniziativa l’Austria riprende un’annosa richiesta della CIPRA, (Commissione Internazionale Protezione delle Alpi) e di diverse associazioni ambientaliste.





L’Austria, nel corso dei prossimi anni, sarà contemporaneamente Presidente della Convenzione delle Alpi e della UE, posizione di doppia presidenza che il paese intende utilizzare per porre come tema chiave, a livello internazionale, la questione di uno sviluppo dei trasporti sostenibile ed economicamente compatibile nello spazio alpino. A questo proposito l’attenzione non deve essere rivolta solo al traffico di transito, ma anche al traffico interno alpino e al traffico di destinazione turistico ( a questa tema verrà dedicata una conferenza specialistica internazionale in Austria per il gennaio 2006).



Infine, sotto la Presidenza austriaca, anche i lavori per il rapporto sullo stato delle Alpi dovranno essere portati a termine. A questo proposito il Ministro è interessato in particolare ad una chiara documentazione dei danni che già oggi sono ormai percepibili come conseguenza del cambiamento climatico in atto nelle Alpi.





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