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Una caduta sulle sue amate montagne gli è stata fatale; Erminio Ferrari è morto nella mattinata di mercoledì 14 ottobre 2020, sulle pendici del Monte Marona, sulle alture di Verbania, nel Parco Nazionale della Val Grande, durante un’escursione in compagnia della figlia. Dalle prime ricostruzioni dell’accaduto, pare sia scivolato su un tratto impervio; purtroppo vani sono risultati l’intervento del 118 e del soccorso alpino.

61 anni, residente sulle rive del Verbano, a Cannobio, sul confine con la Svizzera, Erminio Ferrari ha dedicato la sua vita alle terre alte, scrivendo, camminando e operando come volontario del soccorso alpino. Da molto tempo scriveva per il giornale la Regione Ticino, quotidiano di lingua italiana del Canton Ticino, nella cui redazione ricopriva da sempre il ruolo di responsabile delle pagine degli esteri.

Una grande passione per la scrittura lo aveva visto esordire col suo primo libro nel 1985, con il volume “Luoghi non tanto comuni” e a seguire altri testi, tra i quali ricordiamo “In Valgranda, memorie di una valle”, dedicato proprio alla sua amata Val Grande. E ancora “Contrabbandieri. Uomini e bricolle tra Ossola, Ticino e Vallese” sino ai recentissimi “Ossola quota 3000. 75 cime da scoprire” scritto con l’amico Alberto Paleari e l’ultimo “Walzer per un amico” pubblicato nel 2020.

La nostra redazione lo ricorda sul palco verbanese del Festival LetterAltura, manifestazione in cui Erminio Ferrari aveva intervistato innumerevoli personaggi della cultura italiana e protagonisti del mondo della montagna.

foto credits LetterAltura.it

 

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