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Due buone notizie che arrivano dalla Svizzera: una riguarda la regione dell’Emmental, che punterà su risorse energetiche “fatte in casa” (sole e legno); l’altra riguarda le Alpi svizzere in generale, che presto potrebbero vedere in azione sui pendii innevati veicoli per la preparazione di piste alimentati ad idrogeno.



Energia del legno (foto A. Stefanini)Nell’Emmental saranno sole e legno invece di petrolio, gas ed energia elettrica le risorse energetiche da cui dipenderà il riscaldamento della regione. L’Emmental è infatti particolarmente ricca di boschi, ma ogni anno acquista petrolio, gas ed energia elettrica per un valore complessivo di circa 30 milioni di franchi svizzeri. Tutto ciò mentre più della metà dell’incremento di massa legnosa annua marcisce nei boschi. Ora sbarca pertanto il progetto “Oil of Emmental”, che mira a invertire questa tendenza. In sostanza si tratta di investire meno in energie provenienti dall’esterno e molto di più nel riscaldamento a legna e negli impianti solari. In tal modo gli investimenti andranno direttamente a beneficio della regione e si potranno creare nuovi posti di lavoro nel settore degli impianti domestici e nella selvicoltura. Il progetto è promosso dal Canton Berna e da SvizzeraEnergia.

I calcoli condotti dimostrano che sarebbe possibile riscaldare tutta la regione dell’Emmental ricorrendo esclusivamente al legno prodotto nella regione e all’energia solare, senza sottoporre i boschi locali ad uno sfruttamento eccessivo.



L’associazione svizzera Swiss Alps 3000 ha avviato un’iniziativa per una mobilità priva di emissioni sul territorio alpino. È stato infatti di recente presentato il prototipo di un veicolo per la preparazione delle piste alimentato a idrogeno. Già nell’inverno 2003/04 era stato testato un primo veicolo del genere. Se il progetto si dovesse concretizzare, si tratterebbe di una svolta storica: attualmente i veicoli per la preparazione delle piste – dotati di motori diesel – producono e diffondono enormi quantità di sostanze inquinanti nel territorio alpino. Per rendere l’idea possiamo dire che più di 1000 veicoli nelle sole Alpi svizzere bruciano circa 10 milioni di litri di diesel a stagione, generando 25000 tonnellate di CO2 e circa 25000 kg di fuliggine composta di polveri fini altamente tossiche.

L’associazione Swiss Alps 3000 è stata fondata nel febbraio 2003 in occasione dell’Anno dell’acqua dell’ONU e vorrebbe dare, insieme agli operatori turistici e ai comuni dell’Oberland Bernese, un impulso per una mobilità di questo tipo. Ma ci riuscirà?

fonte: www.alpmedia.net







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