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I primi rilevamenti del “termometro del Monte Bianco” sono terminati. A gennaio 2009 sarà diffuso il primo rapporto. Questo è uno dei punti più significativi discussi a Chamonix lo scorso 15 novembre nel corso dell’assemblea generale della Pro Mont Blanc, l’associazione che raggruppa una ventina di organizzazioni non governative italiane, francesi e svizzere per la difesa e la protezione del massiccio del Monte Bianco. All’assemblea era presente Elio Riccarand, nella duplice veste di presidente dell’associazione e di rappresentante delle organizzazioni ambientaliste valdostane. L’attività della Pro Mont Blanc continua in tre direzioni.

Fondamentale è il supporto al termometro del Monte Bianco, che non è una banale misura della temperatura, ma di ben ottanta indicatori ambientali, tra i quali spessore e lunghezza dei ghiacciai, qualità dell'aria e dell'acqua, biodiversità, estensione delle foreste, consumi energetici, e così via, nei territori dei quindici comuni intorno al Monte Bianco. Il termometro è quindi uno strumento transfrontaliero per misurare lo stato di salute e il grado di sviluppo sostenibile del territorio che circonda il massiccio. 

Il secondo filone di impegno è il sostegno alla candidatura  del Monte Bianco come patrimonio dell’Unesco. Dopo il parere favorevole espresso già nel 2007 dai cinque comuni valdostani, i Ministeri dell’Ambiente di Italia e Francia hanno depositato la candidatura nella lista indicativa. «Sono già stati fatti due passi avanti – ha affermato Riccarand –  manca ancora la Svizzera che in questo momento sembra meno interessata, avendo già la Jungfrau come sito Unesco. Il prossimo passo sarà la preparazione di un dossier transfrontaliero da parte dei tre Ministeri, o di due se la Svizzera rinunciasse, per la lista definitiva».

Infine la Pro Mont Blanc sta indirizzando una parte delle sue energie nello studio di nuovi mezzi e modi di comunicare le attività dell’associazione al grande pubblico.

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