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E' in edicola il numero 56 di Meridiani Montagne, dedicato all’Alta Via n.2 delle Dolomiti. La rivista racconta la storia, le bellezze e le unicità di questo grande itinerario di circa 200 chilometri che si sviluppa tra Bressanone a Feltre, con un dislivello complessivo in salita di 11.300 metri.

Il percorso venne esplorato e tracciato dalla guida alpina bavarese Sigi Lechner e percorso per la prima volta nel 1969 dai feltrini Ivano Tisot e Louis Pillon. Una grande passeggiata naturalistica che, eccetto il gruppo del Sella, è oggi compresa entro i confini delle cime riconosciute dall’Unesco Patrimonio della Umanità.

E’ percorribile normalmente in 13 giorni, attraverso cinque magnifiche aree dolomitiche riconducibili a due settori (nel primo il sottogruppo della Plóse e i Gruppi del Pùtia, delle Odle, del Pùez, del Sella e della Marmolada; nel secondo il Gruppo delle Pale di San Martino e le Alpi Feltrine).

L’Alta Via n.2 delle Dolomiti si sviluppa da Bressanone a Feltre, di rifugio in rifugio, nei luoghi più incantati delle Alpi. Un cammino da nord a sud, dal mondo germanico alle dolci inflessioni venete, dal gotico al barocco, attraverso il grande mare pietroso delle Dolomiti con il significato simbolico di unione tra i popoli nel gesto pacificante del camminare.

Mercoledì 23 maggio, alle ore 21.00, presso la sala conferenze della Birreria di Pedavena, la Sezione CAI Feltre in collaborazione con Meridiani Montagne presenterà l'Alta Via n.2. Una serata di immagini, commenti e ricordi con la partecipazione di Stefano Ardito di Meridiani Montagne, Ivano Tisot e Louis Pillon (i protagonisti della prima attraversata), gestori dei rifugi, escursionisti, alpinisti e skyrunner.

Foto del rifugio Puez: a sx Ivano Tisot, a dx Luis Pillon e al centro il gestore del rifugio Puez Piero Costa, nella prima attraversata completa dell’Alta Via dal 6 al 15 luglio 1969.

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