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In occasione dei novant’anni di p. Frumenzio Ghetta, stimato studioso della storia della Val di Fassa e del Trentino, sabato 13 febbraio presso la sede del Museo Ladino di Fassa a San Giovanni di Vigo si terrà la presentazione della nuova pubblicazione dell’Istituto Culturale Ladino “majon di fascegn” intitolata “Le pergamene dell’Archivio parrocchiale di Alba (1410-1772)”.

Si tratta dell’edizione di oltre 70 documenti di straordinario interesse per la conoscenza della storia della comunità di Alba e dell’intera Val di Fassa. Per la stessa ricorrenza, giovedì 11 febbraio, a Trento, l’Associazione “Amici della Biblioteca di San Bernardino” offrirà a p. Frumenzio la pubblicazione, in tiratura limitata, di un suo studio inedito contenente la trascrizione di un Libro conti della Fabbriceria del Duomo di Trento risalente al 1471.

Il volume sulle Pergamene di Alba è frutto di una lunga ricerca avviata negli anni Ottanta da p. Frumenzio Ghetta, recentemente proseguita e conclusa dal giovane studioso Cesare Bernard col contributo del prof. Guntram A. Plangg per gli aspetti linguistici.
Con questa pubblicazione il già ricco mosaico della storia della gente di Fassa si impreziosisce di altri colorati tasselli, che gettano luce su frammenti di storie personali che sono anche storia comunitaria di un periodo che parte dalla concessione a costruire una chiesa ad Alba, nel 1410, e attraversa oltre tre secoli, narrando delle fatiche e dei sacrifici della popolazione fassana, del ruolo morale e spirituale della chiesa, della sua funzione educativa ed economico-sociale.

La storia dell’edificio ci permette infatti di comprendere la sua importanza per la comunità, che si organizza attorno ad esso non solo per vivere la propria religiosità, ma anche in relazione al fatto che la chiesa è un bene comune, un’istituzione sociale che svolge varie attività pubbliche. Chiese, canoniche, monegarie sono state nei secoli costruite dalla gente, dai “vicini”, dalle Regole, in una parola dall’intera comunità e al pari dei boschi e dei pascoli appartenevano al “Ben Comun”, un patrimonio che anche oggi a maggior ragione la comunità stessa è chiamata a custodire e salvaguardare, per consegnarlo alle future generazioni.

L’opera presenta un’approfondita introduzione storica e linguistica che permette di delineare in modo dettagliato il quadro di riferimento entro il quale sono stati redatti i documenti, trascritti integralmente e accompagnati da un regesto. Oltre che per gli aspetti storici, l’opera è interessante anche dal punto di vista linguistico, sia per la toponomastica che per l’onomastica, il cui studio è reso agevole dagli indici e degli apparati critici elaborati da Cesare Bernard.

Completa l’opera un ricco apparato fotografico con le riproduzioni delle pergamene più significative e con alcune immagini contemporanee e d’epoca della chiesa di Alba, che permettono di coglierne alcuni aspetti particolarmente rilevanti. Il volume intende essere un omaggio a padre Frumenzio da parte dell’Istituto Culturale Ladino e di tutta la gente di Fassa quale segno di gratitudine e riconoscenza per il tempo dedicato al recupero della memoria storica della Comunità Ladina fassana, e nel contempo si auspica che esso possa essere un nuovo strumento per lo studio e la comprensione della storia e, quindi, del nostro presente.

Invito alla presentazione

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