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Proseguono dal 01 agosto 2010 al 26 settembre le iniziative culturali proposte dal piccolo Museo del Mobile dell’Alta Valle Varaita. Un suggestivo spazio espositivo, allestito all’interno di una tipica dimora alpina d’epoca, in frazione Castello di Pontechianale, diretto da Celeste Ruà. La stagione si apre con due distinte mostre: “Arte e simbolismo nella cultura del legno” e “Il villaggio sommerso” . La prima, propone un suggestivo viaggio attraverso la cultura “lignea” delle civiltà alpine. Saranno esposti diversi manufatti: scatole, tomboli, suppellettili, vari oggetti provenienti da diverse località dell’alta Valle Varaita e non solo. Manufatti in cui si fondono felicemente, la cultura “pastorale” e la straordinaria abilità artigianale nell’intaglio del legno, con i segni e il simbolismo della fede, della religiosità e della tradizione alpina. Oggetti pazientemente intagliati, scolpiti tra il XVIII ed il XX secolo, ampiamente utilizzati in passato ed appartenenti alle più antiche tradizioni della cultura popolare. Una rassegna realizzata anche grazie alla cortese disponibilità dei singoli proprietari e privati collezionisti che hanno messo a disposizione manufatti di diversa provenienza ed epoca.

L’allestimento prevede, inoltre, anche la proroga della mostra precedente, la rassegna fotografica: “Il villaggio sommerso”, considerando la notevole curiosità e l’interesse destati dall’argomento.L’evento sarà accompagnato dall’ultima pubblicazione, edita direttamente dal Museo: “La vallata sommersa. Testimonianze ed immagini della Frazione Chiesa di Pontechianale” . Il volume, curato da Paolo Infossi, ripercorre, in circa cento pagine, con numerose illustrazioni, la vicenda della costruzione del bacino idroelettrico di Pontechianale, con l’allagamento della valle e della borgata.. Una breve cronistoria, in un periodo denso di avvenimenti, con
l’affiorare delle prime notizie sugli espropri, gli inizi della seconda guerra
mondiale e l’esodo della popolazione dalle proprie abitazioni. Una “storia” di montagna, narrata con alcuni cenni storici, studi e ricerche, ma anche molte impressioni e ricordi, riscoperti nel corso di uno straordinario viaggio nella memoria collettiva; ma anche una storia di immagini, fissate su una lastra, una piccola fotografia oppure su una rara cartolina d’epoca. È passato molto tempo da quel lontano 1942, l’anno del completamento della diga. È rimasto qualche esile segno, pietre, ruderi, a ricordare un’epoca che non esiste più. Emozioni che rafforzano il desiderio di recuperare un capitolo di questa storia, raccontandola in un libro.
Un’occasione per tentare di restituire un passato ad una piccola comunità, riscoprendo attraverso lettere, testimonianze, documenti, fotografie o il recupero di alcuni toponimi, i frammenti di una storia vissuta, sino all’epilogo, con grande dignità. Visite: aperto al pubblico tutti i giorni dal 01 al 31 agosto e le domeniche di settembre orari: dalle ore 15 alle ore 18.

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Info: Ufficio Turistico di Valle tel 0175 977152 e museodelmobile@tiscali.it

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