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foto A. StefaniniIl pirata si è definitivamente inabissato. Sulla salita più dura non ha retto e ha deciso per il ritiro. E’ forse bello ricordarlo così, con la metafora ciclistica che per lui è valsa una vita. Forse dopo Coppi, nessun altro è stato così tanto amato dalla gente. Un grande atleta, alle prese con situazioni difficili, sempre più difficili e che alla fine lo hanno presumibilmente portato a fare una scelta molto estrema, anzi, la scelta estrema. Tutti ora si stringono nel ricordo di Marco Pantani, il pirata scalatore. Aprica, che il 5 giugno 1994 fu onorata da una delle sue prime strepitose vittorie, sconvolta dalla sua improvvisa morte, lo saluta. Anche il 5 giugno 1999 decine di migliaia di appassionati lo aspettavano trionfatore sulle nostre montagne e sotto il traguardo. Invece quel trionfo gli fu negato. Marco cominciò, forse, a morire proprio quel giorno. Ma Aprica lo ricorderà sempre in piedi sui pedali mentre scatta e lascia tutti gli altri scomparire in breve dietro i tornanti del Mortirolo e del Santa Cristina.







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