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Nuove ipotesi sul significato del toponimo “Cervino”. Dell’etimologia del nome del più nobile scoglio d’Europa da anni discutono gli studiosi. I più propendono per la derivazione da silva (foresta) diventata nel patois franco-provenzale serve e quindi Servin significherebbe monte delle foreste o sopra le foreste.

E il toponimo scritto “Monte Servino”  si trova nella carta detta di “Madama Reale” di Giovanni Tomaso Borgonio del 1680. Sarebbe stato poi Horace Bénédict de Saussure a storpiare la grafia, Cervin al posto di Servin, visto che “C” e “S” iniziali in francese e in patois si pronunciano nello stesso modo.

Ma la geografa e glaciologa Vittoria Augusta Cerutti riapre la discussione. «Cervino, scritto con la “C” era toponimo che esisteva ben prima di De Saussure» ha affermato la studiosa intervenendo sabato 14 aprile al “Forum des chercheurs d’histoire valdôtaine”, nella sala conferenze della biblioteca regionale di Aosta. «Ho esaminato recentemente tre carte topografiche manoscritte del diciottesimo secolo – spiega Augusta Vittoria Cerutti – Una è in scala circa 1:24.000, quindi molto grande se si pensa che le tavolette dell’Istituto Geografico Militare sono 1:25.000. Fu redatta da cinque ingegneri del Reale istituto topografico, fondato nel 1738,  sotto la guida di Antoine Durier, insigne topografo, e per questo è conosciuta come “carta del Ducato di Aosta del Durier”.  In questa carta, nella conca del Breuil sono segnati otto alpeggi, tra i quali Breuil, Giomein, Barma, la Vieigle (attuale Vieille), che ci sono tuttora, lungo la strada, segnata in giallo sulla carta, che porta a “Colla del Passo o  sia di Vallais”, cioè al Colle del Téodulo. Più a Nord è segnato il Monte Ciadello, nella posizione del Corno del Téodulo e ancora più a Nord c’è il M. Cervino, nella sua esatta posizione. Anche nelle altre due carte, in scala circa 1:95.000, si trova il toponimo Cervino».

Grazie ad altre ricerche si è fatta risalire la fine dei rilevamenti topografici del Durier al 1757, anno in cui probabilmente è stata terminata anche la carta. «De Saussure passa il Colle del Téodulo per la prima volta nel 1789 – continua Augusta Vittoria Cerutti – e utilizza il toponimo “Cervin”, ma indipendentemente da Durier, che all’epoca era già morto, perché quelle carte erano segrete, conservate in unica copia negli Archivi di Stato di Torino. Sia de Saussure che Durier si rifanno dunque a fonte diversa da quella dei precursori che scrivono Servin con la “S”». De Saussure quindi non sbagliò la grafia di Servin, ma volutamente scrisse il toponimo Cervin.

«In entrambi i viaggi che fece ai piedi del Cervino, De Saussure lo chiama Cervin e il toponimo si ritrova un centinaio di volte nei suoi scritti. E’ impossibile pensare che si sia sbagliato, tanto più se si pensa a quanto fosse preciso e meticoloso: basti dire che la sua misurazione trigonometrica del Cervino è di soli ventisei metri in più rispetto alla misurazione satellitare». A riprova di quanto asserisce Augusta Vittoria Cerutti, al Forum des chercheurs d’histoire valdôtaine sono intervenuti anche Laura e Giorgio Aliprandi, tra i massimi studiosi e collezionisti di carte delle Alpi, a relazionare su un documento del 1581 sulle province dello Stato sabaudo. In esso viene citato il “Mons Certinus, maximus mons”. L’etimologia del toponimo Cervino non sarebbe quindi monte “selvoso”.

Nuovo lavoro dunque per i ricercatori e i fan del Cervino: altre interpretazioni sull’origine del nome potrebbero essere riconosciute più attendibili.

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