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Per gli amanti del genere il “Trento Film Festival, montagna – esplorazione – avventura” è ormai divenuto appuntamento immancabile. Una settimana in cui poter visionare film che raccontano di epiche imprese alpinistiche, di arrampicate tra amici, di storie di conquista ed esplorazione, di amore, tradizioni e culture,…. sullo sfondo le linee più o meno accentuate di rilievi montuosi. E usciti dalle sale cinematografiche la possibilità di incontrare protagonisti, registi, alpinisti, autori di libri. Ma quando capita un’altra occasione così?



Anche l’edizione 2005 del film festival trentino è stata ricca di contenuti e proposte. Dopo due anni all’insegna di Everest e K2, a quota 8.000, quest’anno ci si è concentrati sui poli terrestri, su Artide e Antartide, traslando dalle pareti verticali alle distese di ghiaccio orizzontali. Il programma ha pertanto aderito a questo filone, proponendo film ed eventi con i protagonisti del genere, tra cui i celebri: Amundsen (primo a conquistare il polo sud ed a trovare il passaggio a nord ovest); Shackleton e la sua nave Endurance; e poi Scott, Fuchs, Hillary,… sino ad arrivare, in anni recenti, alle traversate di Messner, Huber ed alle imprese del grande norvegese Børge Ousland, considerato oggi il massimo esperto del settore.



Abbiamo titolato “un festival che cambia”, perchè di fatto, l’appuntamento con il cinema in quota di Trento, sta vivendo una fase di trasformazione. Sono diminuite le pellicole in concorso, passando a 44, mentre la rassegna si è notevolmente internazionalizzata per interesse e partecipazione. Sotto la direzione artistica di Maurizio Nichetti, il “Città di Trento” cerca inoltre di entrare concretamente nelle vie e piazze del capoluogo e questo spiega il decentramento delle proiezioni, trasferitesi dal tradizionale Centro Auditorum Santa Chiara ad altre sale cinematografiche del capoluogo; questo motiva le proiezioni di film anche sul grande schermo allestito in una piazza centrale.



Una rassegna che si sta modificando e che, come si conviene ad ogni processo di evoluzione degno di essere considerato tale, attraversa una fase non indolore, facendo parlare e discutere, istigando a tratti toni aspri, specie tra quelle schiere di appassionati e addetti ai lavori tutto corde e chiodi, che altro non vorrebbero se non film di montagna, colmi di salite e corde doppie, straripanti di campi base e bandiere in vetta.



Da 5 anni seguiamo il festival e indubbiamente troviamo che sia divenuto un po’ più scomodo: seguire i film, proiettati contemporaneamente qui e là, è impresa talvolta ardua. Prima al Santa Chiara si entrava la mattina per uscirne la sera, sazi di pellicole presentate in sequenza, senza sosta.

In generale abbiamo però percepito una sensazione di apertura e rinnovamento che, superata la fisiologica fase dell’ “organizzatore” – trasponendo dalla psicologia – pensiamo condurrà ad una nuova rassegna, ad un rinnovato evento, capace, da oltre mezzo secolo, di proiettare gli uomini sulle montagne di tutto il mondo.





I premi del 53° Trento Film Festival

La Giuria, composta da Stefania Casini (Presidente), Bernard Amy (FR), Valérie Kaboré (Burkina Faso), Børge Ousland (Norvegia), Robert Schauer (AT), ha visionato dal 30 aprile al 4 maggio 2005 i 44 film in concorso ed ha assegnato all’unanimità i seguenti premi:



Premio speciale della giuria a “TIBET – CRY OF THE SNOW LION” di Tom Peosay (USA);



Menzione speciale della giuria a “THE CENTRE OF THE UNIVERSE” di Max Reichel e Franz Hinterbrandner (Germania);



Genziana d’argento per il miglior film di sport e avventura sportiva a “ERIK (A)” di Kurt Mayer Austria)



Genziana d’argento per il miglior film di esplorazione a “GIANT GRIZZLY” di Andreas Kieling (Germania);



Menzione speciale della giuria a “THE FALCON THAT FLEW WITH MAN” di Leo Dickinson (Gran Bretagna);



Genziana d’argento per il miglior film di ambiente montano e promozione dello sviluppo sostenibile a “THE GORILLAS OF MY GRAND FATHER” di Adrian Warren (Austria);



Menzione speciale della giuria a “AM ANFANG WAR DER BLICK” di Bady Minck (Lussemburgo-Austria);



Premio della Città di Bolzano – Genziana d’Oro per il miglior film di montagna a “THE DEVIL’S MINER” di Richard Ladkani e Kief Davidson (Germania – USA);



Premio del Club Alpino Italiano – Genziana d’Oro per il miglior film di alpinismo a “SUR LE FILES DES 4000” di Gilles Chappaz (Francia);



Genziana d’Oro – Gran Premio Città di Trento a “EXTREMO SUL” di Monica Schmiedt e Silvestre Campe (Brasile).







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