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Cervinia – Si spengono i proiettori a Cervinia, con la conclusione della settima edizione del Cervino International Film Festival, quest’anno di scena dal 21 al 25 luglio. Bom, Yeoreum, Gaeul, Gyeowool, Geurigo, Bom (“Primavera, Estate, Autunno, Inverno… e ancora Primavera”) di Kim-Ki-duk (coproduzione tra Germania e Korea del Sud) è il film che si porta a casa il primo premio per la categoria lungometraggi, dopo aver già riscosso successo al Film Festival di Locarno dell’anno scorso. Un film davvero raffinato – come anche la giuria ha sostenuto nella motivazione che la ha portata a premiarlo -, metafora della vita attraverso il passare delle stagioni e il combinarsi degli eventi che compongono un’esistenza. Charles, Edouard, ou le temps suspendu ha incassato il primo premio per la categoria Gran Premi. Davvero gradevole pellicola, soprattutto ‘autentica’ nel senso più letterale del termine: la storia di due fratelli pastori, ormai anziani, che vivono sulle Alpi francesi. Pressoché isolati, rappresentano gli ultimi baluardi di uno stile di vita in via d’estinzione. In soli 26 minuti il francese Bernard Boyer racconta uno spaccato della vita di Charles ed Edouard: monotonia di gesti quotidiani, la noia. Quasi un’attesa, quasi beckettiana. Vero.

Categoria documentari, vittoria per The Race, di Uli Wiesmeier. La giuria lo ha premiato per “l’originalità del soggetto, la ripresa e il montaggio a ritmi veloci e crescenti in sintonia con la narrazione”. I 50 minuti di Sahara – Das versunkene Paradies (Austria), di Michael Schlamberger, hanno conquistato la piazza d’onore.

Il Premio Speciale della Giuria per il miglior film di alpinismo è stato assegnato a “Eiger Nordwand – Auf den Spuren der Erstbesteiger” di Senn e Ulrich. “Per essere riuscito – il verdetto della giuria è questo – a far rivivere la storica scalata del 1938 usando equipaggiamenti dell’epoca, appassionando insieme scalatori e montanari da poltrona. Per l’accuratezza della preparazione dei singoli dettagli tecnici e di ascensione e la maestria nel celebrare il coraggio dei primi ascensionisti e le tecniche artigianali”.

Tutto questo via vai di premi durante la serata di sabato; serata finale allietata – vale la pena di farlo presente – sia dalla presenza di Achille Compagnoni proprio in questi giorni cruciali per l’ascesa commemorativa dei ‘nostri’ sul K2, sia dalla proiezione di una rarità cinematografica offerta dal Museo del Cinema di Torino: una dozzina di minuti di riprese effettuate intorno al 1910, dalle Isole Borromee (sul lago Maggiore) fino alla Svizzera interna. Davvero una “chicca” tra storia, pionieristica ed immutato fascino per la cinematografia nei decenni.

Non c’è allora alcun dubbio che questo festival abbia dimostrato una rapida ed equilibrata crescita nel corso degli ultimi anni, sia a livello qualitativo, che quantitativo. Notevole la mole di pellicola passata davanti alla luce del proiettore del Cinéma Des Guides durante questi 5 giorni. All’ombra del Cervino.

foto: Cervino International Film Festival



il sito ufficiale del festival







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