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Qual è l’impatto dei cambiamenti climatici sull’ambiente e sulla vita economica e sociale delle popolazioni alpine e – soprattutto – quali misure di adattamento promuovere? In occasione delle “Alpine CC Days – Giornate Alpine dei Cambiamenti Climatici”, il 30-31 Marzo 2011 esperti da istituzioni internazionali, nazionali e locali daranno risposta a queste domande durante la conferenza internazionale e l’incontro con la stampa che si terranno presso la sede del Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino.

Organizza la conferenza il Ministero dell’Ambiente italiano, insieme con l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (IPLA) e  la delegazione piemontese dell’Unione Nazionale dei Comuni, Comunità, Enti Montani (UNCEM Piemonte), in cooperazione con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) – European Environment Information and Observation Network (Eionet) National Focal Point e il richiesto patrocinio della Regione Piemonte.

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Le “Giornate Alpine dei Cambiamenti Climatici” sono promosse nell’ambito del progetto europeo MANFRED – dedicato alle Strategie di Gestione per adattare le foreste dello spazio alpino ai rischi dovuti ai cambiamenti climatici – finanziato tramite il Programma Europeo “Spazio Alpino” che nel periodo 2007-2013 mette a disposizione di applicanti dei 7 Stati Alpini 130 Milioni di euro per azioni di cooperazione territoriale.

Le due giornate serviranno per presentare nuovi dati e analisi elaborate da autorità ambientali come l’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), nonché per dare visibilità in particolare alle soluzioni innovative sviluppate in Piemonte – come in tutto l’arco alpino – nell’ambito di progetti europei. Sono previsti tra gli altri interventi a cura dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), della FAO-Mountain Partnership, dell'ARPA Piemonte, dei Ministeri  Italiano e  Bavarese per l'Ambiente.

Buone Prassi
Per esempio, forse non a tutti è noto che le aree delle Comunità Montana Suol d’Aleramo e dell’Alta Val Lemme e Alto Ovadese in Provincia di Alessandria, in un’area storicamente soggetta a rischio di piene, sono protagoniste di una pianificazione territoriale avanzata con metodi all’avanguardia per la gestione delle acque, tramite il progetto CLISP (Adattamento al Cambiamento Climatico tramite Pianificazione Spaziale nello Spazio Alpino).

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O che i territori di Entracque e delle Alpi Marittime, ma anche di Garessio, Ceva e comuni limitrofi, tra Piemonte e Liguria, presenteranno un modello di turismo attento alle modifiche delle temperature e alle altre conseguenze dovute all’impatto dei cambiamenti climatici sul territorio (meno neve, precipitazioni irregolari, sbalzi di temperatura in brevi lassi di tempo durante la stagione), nell’ambito del progetto ClimAlpTour (il Cambiamento Climatico e il suo impatto sul Turismo nello Spazio Alpino).

Modelli per la valutazione del potenziale di rischio di caduta di massi e dissesti geologici, preziosi per decidere dove costruire infrastrutture, sono il frutto del lavoro del gruppo di ricerca dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente del Piemonte (ARPA Piemonte) coinvolto in AdaptAlp (Adattamento al Cambiamento Climatico nello Spazio Alpino).

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