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“Gaucho Americano” del cileno Nicolás Molina Genziana d’Oro Miglior Film al 70. Trento Film Festival. Molina racconta la vita dei suoi connazionali emigrati per lavorare in un ranch tra gli spettacolari paesaggi dell’Idaho, dove impareranno cosa significa essere stranieri.

La Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio Cai al film cinese Dark Red Forest; la Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” a La panthère des neiges; le Genziane d’argento Miglior contributo tecnico-artistico a Akeji, le souffle de la montagne e Miglior cortometraggio al basco Heltzear.
Premio della Giuria a Lassù di Bartolomeo Pampaloni.

Il Gran Premio vola oltre Oceano e va a un regista cileno che ha girato il suo film nelle montagne dell’Idaho: la Giuria internazionale di questo 70. Trento Film Festival ha assegnato infatti al film Gaucho Americano di Nicolás Molina la prestigiosa Genziana d’oro Miglior film – Gran Premio “Città di Trento”. Ambientato nel vasto e aspro paesaggio del West americano, il film segue Joaquín e Victor, entrambi gauchos della Patagonia, assunti come allevatori di pecore per lavorare in un ranch, mostrando la complessità del vivere in una terra straniera. «In questa tenera, ironica e particolarmente onesta interpretazione del mito del cowboy, rivisto attraverso gli occhi di due gauchos della Patagonia, le culture si scontrano e tutti sognano una vita migliore. Il regista Nicolás Molina – anche direttore della fotografia – descrive magnificamente le difficoltà quotidiane dei due protagonisti, dimostrando quale prezzo ha per alcuni il “sogno americano”», si legge nella motivazione della Giuria.

«Ambientato in montagne lontane, Gaucho Americano racconta però una storia a noi tutti familiare» spiega il presidente Mauro Leveghi. «In Joaquín e Victor rivediamo i nostri nonni emigrati in Sudamerica o nel Nord Europa per cercare una vita migliore, ma anche le tante donne e i tanti uomini che arrivano in Trentino, stagione dopo stagione, per lavorare nella raccolta delle mele, nella zootecnia, nel turismo: coi loro sogni, che dovremmo essere in grado di esaudire, e con le loro fatiche, che è nostro dovere mitigare. L’incontro tra culture differenti può essere faticoso, ma va affrontato con impegno e con la giusta dose di curiosità, partendo dalla normalità della vita quotidiana».

Si aggiudica la Genziana d’oro Miglior film di alpinismo, popolazioni e vita di montagna – Premio del Club alpino italiano Dark Red Forest di Jin Huaqing (Cina/2021/83′): splendore visivo e indagine spirituale si uniscono nelle immagini di un monastero su un altopiano innevato in Tibet, dove 20.000 monache buddiste vivono circondate da una natura aspra e isolate dal mondo. «La Giuria ha assegnato il premio per la sincerità e intimità con la quale il film guarda alla vita di un gruppo di monache tibetane, che affrontano l’ambiente montano alla ricerca dell’illuminazione. Utilizzando al meglio le potenzialità cinematografiche del tempo e della presenza, il regista invita il pubblico in uno spazio profondo di fede e ricerca spirituale», ha scritto la Giuria.

«Jin Huaqing con il suo film ci porta in un ambiente naturale e di vita interiore straordinari. L’opera, mostrandoci la ricerca spirituale di una comunità di monache tibetane invita alla riflessione sulla montagna e sul rapporto con essa, un rapporto fatto di intima comunione con l’ambiente», ha dichiarato il presidente generale del Cai – Club alpino italiano, Vincenzo Torti.

La Genziana d’oro Miglior film di esplorazione o avventura – Premio “Città di Bolzano” è andata a La panthère des neiges di Marie Amiguet (Francia/2021/92′), che ha portato il pubblico sull’altopiano tibetano, uno degli ultimi santuari del mondo selvaggio, dove la ricerca del leggendario leopardo delle nevi si trasforma in celebrazione del pianeta. Questa la motivazione: «La Giuria ha premiato questo film per la qualità e la bellezza delle immagini raccolte durante un viaggio in Tibet in cerca del leopardo delle nevi. Un viaggio nel quale lo spettatore può immergersi nella natura più selvaggia e sperimentare intimamente la pace e la purezza del luogo».

La Genziana d’argento – Miglior contributo tecnico – artistico è stata assegnata a Akeji, le souffle de la montagne di Corentin Leconte e Mélanie Schaan (Francia/2020/72′), filmato nel Giappone più tradizionale e spirituale, con protagonisti un anziano pittore e la moglie erborista, che vivono nel loro eremo in totale armonia con la natura. «La Giuria è rimasta colpita da questo poetico ritratto di un artista e sua moglie, e dal modo in cui unisce le dimensioni spirituale e artistica della loro vita in montagna. Seguendo il ritmo delle stagioni, il film intreccia elementi ed aspetti della natura, dell’arte e della routine quotidiana in un potente montaggio che esalta la profondità delle loro vite», si legge nella motivazione.

La Genziana d’argento – Miglior cortometraggio è andata a Heltzear di Mikel Gurrea (Spagna/2021/17′), ambientato a San Sebastián nel 2000, nel pieno del conflitto basco: Sara, una ragazza di quindici anni che ama arrampicare, scrive una lettera alla madre lontana mentre si allena per la scalata più difficile della sua vita. «Mikel Gurrea unisce le incertezze dell’adolescenza, l’instabilità politica e un penetrante senso di perdita in questa complessa e coinvolgente storia di una giovane scalatrice impegnata nella preparazione della sua più grande sfida. Mentre impara a superare i limiti del proprio corpo, la protagonista riesce finalmente a dire addio al suo passato», ha scritto la Giuria.

Il Premio della Giuria è stato assegnato infine a Lassù di Bartolomeo Pampaloni (Italia, Francia/2022/81′): la storia del muratore siciliano Nino, che folgorato dalla fede si è ritirato sul Monte Gallo, vicino Palermo, trasformandosi in profeta e convertendo un vecchio osservatorio in tempio. «Il Premio Speciale della Giuria del Trento Film Festival va a un film che racconta un grandissima impresa in solitaria: Isravele non è un alpinista ma la sua scalata ha come obbiettivo addirittura il cielo! Il regista di Lassù, Bartolomeo Pampaloni, ha il coraggio di unirsi alla spedizione e di partire, ma, ed è ciò che più conta, dimostra anche di sapersi fermare alla quota giusta», ha voluto sottolineare la Giuria.

«Non potevamo festeggiare in modo migliore questo settantesimo anniversario», commenta la direttrice della rassegna, Luana Bisesti. «Avevamo bisogno di rivedere in faccia il nostro pubblico e il pubblico ha dimostrato di avere una grandissima voglia di respirare cultura, affollando il Teatro Sociale, il padiglione di MontagnaLibri, il Parco dei Mestieri e tornando a riempire le sale cinematografiche come non accadeva ormai da due anni. La mostra “Scalare il tempo”, allestita a Le Gallerie di Piedicastello grazie alla collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino, racconta il legame tra il Festival e la città, costruito in 70 anni di storia: oggi possiamo dire con orgoglio che quest’anno abbiamo scritto un’altra pagina di questa bellissima storia».

«La vigilia del Festival è stata segnata dalla preoccupazione per l’affluenza al cinema, in drammatico calo. Fortunatamente, fin da Italia K2 al Teatro Sociale e dalle affollate proiezioni del primo weekend, la tensione si è trasformata in entusiasmo, nel riconoscere nel pubblico lo stesso piacere di ritrovarsi in sala, e subito dopo per scambiare commenti e impressioni» chiude Sergio Fant, responsabile del programma cinematografico. «La giuria ha assegnato le Genziane ai film vincitori, ma un premio specialissimo andrebbe anche al nostro pubblico, più numeroso di quanto osavamo sperare, curioso e attento come sempre, che forse si è reso ancor più conto del valore condiviso del festival: da qui ripartiremo per la 71. edizione».

Una fase della premiazione e conferenza stampa finale – foto @Michele Purin

La Giuria internazionale

La Giuria internazionale del Concorso 2022 era composta dai registi Michelangelo Frammartino, autore di Il buco, Premio Speciale della Giuria a Venezia nel 2021, e Illum Jacobi, esploratore e filmmaker danese, che a Trento ha presentato l’esordio The Trouble With Nature; la giornalista e critica cinematografica polacca, basata a Helsinki, Marta Bałaga; la giovane alpinista e himalaista di Andorra Estefania “Stefi” Troguet; il professore all’Università di Innsbruck Christian Quendler, responsabile del progetto di ricerca “Delocating Mountains: Cinematic Landscapes and the Alpine Model”.

La Giuria del 70. Trento Film Festival – composta da Marta Balaga (Polonia), Michelangelo Frammartino (Italia), Illum Jacobi (Danimarca), Christian Quendler (Austria), Estefania “Stefi” Troguet (Andorra) – ha assegnato i seguenti premi ufficiali:

GRAN PREMIO “CITTÀ DI TRENTO”
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM
Gaucho Americano
di Nicolás Molina
(Cile/2021/72′)

PREMIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO, POPOLAZIONI E VITA DI MONTAGNA
Dark Red Forest
di Jin Huaqing
(Cina/2021/83′)

PREMIO “CITTÀ DI BOLZANO”
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE O AVVENTURA
La panthère des neiges
di Marie Amiguet
(Francia/2021/92′)

GENZIANA D’ARGENTO
MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO-ARTISTICO
Akeji, le souffle de la montagne
di Corentin Leconte e Mélanie Schaan
(Francia/2020/72′)

GENZIANA D’ARGENTO
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Heltzear
di Mikel Gurrea
(Spagna/2021/17′)

PREMIO DELLA GIURIA
Lassù
di Bartolomeo Pampaloni
(Italia, Francia/2022/81′)

Motivazioni e sinossi

GRAN PREMIO “CITTÀ DI TRENTO”
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM
Gaucho Americano di Nicolás Molina (Cile/2021/72′)

MOTIVAZIONE – In questa tenera, ironica e particolarmente onesta interpretazione del mito del cowboy, rivisto attraverso gli occhi di due gauchos della Patagonia, le culture si scontrano e tutti sognano una vita migliore. Il regista Nicolás Molina – anche direttore della fotografia – descrive magnificamente le difficoltà quotidiane dei due protagonisti, dimostrando quale prezzo ha per alcuni il “sogno americano”.

SINOSSI – Ambientato nel vasto e aspro paesaggio dell’Idaho, un gruppo di personaggi improbabili è stato riunito dall’industria ovina nordamericana. Joaquín Agüil, 54 anni, e Victor Jara, 28 anni, entrambi gauchos della Patagonia, vengono assunti come allevatori di pecore per lavorare in un ranch nel West americano. Conosciuti per la loro abilità nell’allevamento e la loro resistenza in condizioni climatiche estreme, sia Joaquín che Victor lasciano le loro famiglie per inseguire il sogno di guadagnare abbastanza soldi per comprare un appezzamento di terra tutto loro in Cile. Con una fotografia abbacinante, una splendida colonna sonora ed efficaci tempi comici, il regista Nicolás Molina cattura le complessità del vivere in una terra straniera, mentre i due uomini incontrano i loro eccentrici colleghi americani e cercano di navigare tra le difficoltà della lingua, dello stile di vita e della curiosità reciproca.

PREMIO DEL CLUB ALPINO ITALIANO
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ALPINISMO, POPOLAZIONI E VITA DI MONTAGNA
Dark Red Forest di Jin Huaqing (Cina/2021/83′)

MOTIVAZIONE – La giuria ha assegnato il premio per la sincerità e intimità con la quale il film guarda alla vita di un gruppo di monache tibetane, che affrontano l’ambiente montano alla ricerca dell’illuminazione. Utilizzando al meglio le potenzialità cinematografiche del tempo e della presenza, il regista invita il pubblico in uno spazio profondo di fede e ricerca spirituale.

SINOSSI – 20.000 monache buddiste vivono in un monastero su un altopiano innevato in Tibet. Circondate da una natura aspra e isolate dal mondo esterno, queste donne ci offrono un assaggio della loro ricerca, attraverso la religione, sui grandi quesiti dell’esistenza. Lontane dalle loro famiglie, le monache danno tutte se stesse per raggiungere uno stato divino, affidandosi al guru e le une alle altre. Con straordinaria intimità, la macchina da presa accompagna le donne che, durante i 100 giorni più freddi dell’anno, imparano a conoscere questioni fondamentali di vita e morte, sofferenza e guarigione, karma e conseguenze. Un’opera che unisce splendore visuale e spiritualità, Dark Red Forest è un’esplorazione della vita, quotidiana eppure misteriosa, di donne devote alla loro fede. Il film di Jin Huaqing è un’opera illuminante di fede e indagine filosofica, ambientata in un paesaggio proibitivo.

PREMIO “CITTÀ DI BOLZANO”
GENZIANA D’ORO MIGLIOR FILM DI ESPLORAZIONE O AVVENTURA
La panthère des neiges di Marie Amiguet (Francia/2021/92′)

MOTIVAZIONE – La giuria ha premiato questo film per la qualità e la bellezza delle immagini raccolte durante un viaggio in Tibet in cerca del leopardo delle nevi. Un viaggio nel quale lo spettatore può immergersi nella natura più selvaggia e sperimentare intimamente la pace e la purezza del luogo.

SINOSSI – In cima all’altopiano tibetano, tra valli inesplorate e inaccessibili, si trova uno degli ultimi santuari del mondo selvaggio, dove vive una fauna rara e sconosciuta. Vincent Munier, uno dei fotografi di fauna selvatica più rinomati al mondo, accompagna l’avventuriero e romanziere Sylvain Tesson alla ricerca del leopardo delle nevi. Lo introduce alla sottile arte di rimanere nascosti in attesa, di seguire le tracce e di avere la pazienza necessaria per poter scorgere gli animali. Attraverso il loro viaggio sulle vette tibetane, abitate da presenze invisibili, i due uomini intraprendono una conversazione sul posto che abbiamo tra gli esseri viventi e celebrano la bellezza del mondo.

GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CONTRIBUTO TECNICO-ARTISTICO
Akeji, le souffle de la montagne di Corentin Leconte e Mélanie Schaan (Francia/2020/72′)

MOTIVAZIONE – La giuria è rimasta colpita da questo poetico ritratto di un artista e sua moglie, e dal modo in cui unisce le dimensioni spirituale e artistica della loro vita in montagna. Seguendo il ritmo delle stagioni, il film intreccia elementi ed aspetti della natura, dell’arte e della routine quotidiana in un potente montaggio che esalta la profondità delle loro vite.

SINOSSI – Annidato tra gli alberi giganti che ricoprono la montagna, nel profondo della natura selvaggia in continua evoluzione, c’è un piccolo eremo: la casa di Akeji e Asako. Il rinomato pittore giapponese trascorre le sue giornate camminando per i sentieri della foresta, dipingendo e meditando, mentre sua moglie raccoglie piante e produce pigmenti. Vivono una vita di rituali e di routine, che si alternano con le stagioni fino a che non sembrano diventare un tutt’uno con la terra che li circonda. L’armonia inizia a incrinarsi quando Asako viene ricoverata in ospedale, ma l’anziana coppia è sempre stata consapevole dell’insignificanza dell’uomo di fronte alla natura. Arricchito da una splendida fotografia, questo film delicato e stimolante apre una finestra su un nuovo stato di coscienza.

GENZIANA D’ARGENTO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Heltzear di Mikel Gurrea (Spagna/2021/17′)

MOTIVAZIONE – Mikel Gurrea unisce le incertezze dell’adolescenza, l’instabilità politica e un penetrante senso di perdita in questa complessa e coinvolgente storia di una giovane scalatrice impegnata nella preparazione della sua più grande sfida. Mentre impara a superare i limiti del proprio corpo, la protagonista riesce finalmente a dire addio al suo passato.

SINOSSI – Nella lingua basca il verbo “heldu” ha un significato polisemico. Può essere “tenere”, “crescere” o “arrivare”. La forma declinata “heltzear” significa “in procinto di” tutte queste cose. Siamo a San Sebastián nell’anno 2000. Il conflitto basco è attivo. Mentre scrive una lettera al fratello lontano, Sara, una scalatrice quindicenne, si allena per la scalata più difficile della sua vita.

PREMIO DELLA GIURIA

Lassù di Bartolomeo Pampaloni (Italia, Francia/2022/81′)

MOTIVAZIONE – Il Premio Speciale della Giuria del Trento Film Festival va a un film che racconta un grandissima impresa in solitaria: Isravele non è un alpinista ma la sua scalata ha come obbiettivo addirittura il cielo! Il regista di “Lassù”, Bartolomeo Pampaloni, ha il coraggio di unirsi alla spedizione e di partire, ma, ed è ciò che più conta, dimostra anche di sapersi fermare alla quota giusta.

SINOSSI – Nino faceva il muratore e viveva nella periferia di Palermo con la sua famiglia. Ora vive da solo in cima ad una montagna e fa il profeta. Si fa chiamare Isravele – e il nome va letto al contrario per capirne il senso. Lassù, su di una montagna brulla ai margini della città, c’è la sua dimora: un vecchio osservatorio abbandonato che in vent’anni di lavoro solitario ha trasformato in portentoso tempio naif, considerato uno dei più impressionanti esempi di outsider art in Europa. Isravele sale e scende, ogni giorno, con lo zaino carico di sassolini e cemento, porta in alto il basso e così lo purifica. Trasforma l’incuria in bellezza, tramite un lavoro costante, al limite del disumano, che lui chiama preghiera. Ma da qualche tempo sempre più numerosi turisti e curiosi minacciano la pace di questo luogo, dove si dice viva un uomo misterioso, che annuncia la venuta dell’Apocalisse. Laggiù, in città, lo chiamano l’eremita.

Premio “Mario Bello”

Istituito dal Centro di cinematografia e Cineteca del Cai al film che meglio rispecchi i valori e gli ideali del Club alpino italiano.

La giuria composta da Nicoletta Favaron (presidente), Giovanni Pivetti, Michele Ambrogi e Carlo Ancona ha deciso di assegnare il Premio “Mario Bello” 2022 al film

S’Avanzada
di Francesco Palomba (Italia / 2021 / 38’)

MOTIVAZIONE – Due ragazzi di trent’anni in fuga da un futuro di conformismo, dedicano tutti se stessi a non dissipare energie rivestendo ruoli precostituiti imposti dalla società e assumendosi responsabilità declinate da altri. I loro dialoghi sono brevi, consapevoli e disperati, ma la sintesi sta nella loro ferma volontà di superare la crisi del lavoro con una grande voglia di “prosperare” che vuole dire avventura, intesa come capacità di entrare in relazione di spirito con chi concepisce la vita nello stesso modo, ma anche mettersi a rischio e in gioco come in ogni vera impresa. Scoprono che quel che conta è ancora e sempre poter dare un contributo alla vita degli altri, sia pure effimero.

Premio RAI

Premio al miglior documentario d’attualità assegnato dalla Sede RAI di Trento.

La giuria composta da Sergio Pezzola (Direttore della Sede RAI di Trento), Waimer Walter Perinelli (giornalista) e Stefano Uccia (programmista regista) designa vincitore del premio RAI 2022 nell’ambito del Trento Film Festival il documentario

La frequentazione dell’orso
di Federico Betta (Italia / 2022 / 60’)

MOTIVAZIONE – La giuria ha ritenuto particolarmente significativa nel caso di specie l’esposizione obiettiva delle difficoltà e limiti della convivenza fra la natura e società, cogliendo nelle intenzioni del regista la ricerca di modelli accettabili di comportamento: in primo luogo la conoscenza e il rispetto. Il Premio RAI vuole evidenziare la ricerca storica di filmati, immagini e documentazione del progetto Life Ursus, alternate alle belle riprese della natura in Trentino, e alla molteplicità delle testimonianze.

La giuria ritiene inoltre di segnalare per le splendide immagini, la bellezza della natura descritta e la suggestione del tema il film

Into the Ice
di Lars Ostenfeld (Danimarca, Germania / 2022 / 85′)

Un viaggio alla scoperta dei ghiacciai della Groenlandia con lo spostamento dei ghiacci e la formazione di voragini profonde oltre 60 metri dove l’acqua precipita unendosi e confondendosi con l’Oceano.

Premio Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO

Istituito dalla Fondazione Dolomiti UNESCO e dalla SAT – Società Alpinisti Tridentini al miglior film che documenti la consapevolezza delle comunità rispetto agli eccezionali valori universali riconosciuti da UNESCO e la capacità di una conservazione attiva del territorio.

La giuria costituita da Maria Carla Failo (presidente), Annibale Salsa, Mauro Pascolini, Massimiliano Corradini, ha deciso di assegnare il premio al film

Leogra, eredità di un paesaggio
di Andrea Colbacchini (Italia / 2022 / 53′)

MOTIVAZIONE – Il film affronta con un buon ritmo documentaristico il racconto di quelle che oggi vengono chiamate montagne di mezzo che, assieme alla montagna interna e alle zone più marginali e poste agli estremi dell’arco alpino, soffrono gli effetti dello spopolamento, in questo caso facilitato anche dal richiamo della vicina pianura. Il racconto, affidato a molte testimonianze dirette, ci porta attraverso il tempo, con i ricordi del passato, la realtà presente e i progetti per il futuro.

La giuria ritiene inoltre di segnalare

Alpeland
di Robert Schabus (Austria / 2022 / 90′)

MOTIVAZIONE – Il film presenta in chiave comparativa il mosaico dell’arco alpino da occidente a oriente e nei due versanti, proponendo dei casi emblematici che ci mostrano e dimostrano le diverse contraddizioni che le Alpi stanno vivendo tra turismo, agricoltura e vocazione industriale, con punti di forza e di debolezza. Ai problemi ormai codificati, quali lo spopolamento e l’abbandono, oggi si aggiungono quelli posti dai cambiamenti climatici ed altri ancora.

Premio Solidarietà Cassa Rurale di Trento

Istituito dalla Cassa di Trento per l’opera che meglio sappia interpretare le situazioni di povertà, ingiustizia, emarginazione ed isolamento sociale che, nella solidarietà e nell’aiuto reciproco, possano trovare riscatto, come avvenne alle origini del movimento cooperativo nelle vallate e nelle montagne del Trentino.

La giuria composta da componenti dell’Area Relazioni Esterne di Cassa di Trento e presieduta dal Responsabile Ufficio Soci e Comunicazione Franco Dapor ha deciso di assegnare il premio al film

Leogra, eredità di un paesaggio
di Andrea Colbacchini (Italia / 2022 / 53′)

MOTIVAZIONE – Il documentario esplora la trasformazione del territorio e della società della montagna. Idee, speranze, progetti e osservazioni dei protagonisti sono in continua contrapposizione definendo lo smarrimento e l’inquietudine fra aspirazione alla modernità e le esigenze di nutrimento spirituale di coloro che, per volontà o per sorte, vivono i versanti della Val Leogra. Un dinamico linguaggio espressivo che alterna immagini che rimarcano la bellezza dei luoghi naturali alla serie di interviste ai residenti. Una testimonianza di nuove consapevolezze, opportunità e sensibilità, insieme a timori e fatica, che l’aspra bellezza della montagna concorre ad unire ed associare, nel cammino verso la comprensione della necessità di aiutare sé stessi e gli altri, nel ritrovare il senso perduto delle cose, l’equilibrio fra giustizia ambientale e sociale.

Premio Studenti Università di Trento, Bolzano e Innsbruck

Istituito dalle Università di Trento, Bolzano e Innsbruck a un’opera di particolare valore culturale realizzata da un autore di età inferiore ai 33 anni.

La giuria internazionale del premio, formata da Angela Vignaga, Federico Cavasin, Diana Busana (Università di Trento), Sofia Pinni, Mattia Cingolani, Luca Weste (Università di Bolzano), Martina Chiavoni, Veronica Rungger, Alex Bonzi (Università di Innsbruck), ha deciso di assegnare il premio speciale 2022 proposto da questi enti a

Naya – Der Wald hat tausend Augen
di Sebastian Mulder (Paesi Bassi / 2021 / 24′)

MOTIVAZIONE – Il film vincitore si distingue per l’attualità del tema e l’originalità delle scelte stilistiche e mediatiche. Attraverso materiale documentario, il regista riesce a mettere luce sulla volontà ossessiva dell’uomo di controllare l’ambiente circostante. Chiusa in questa morsa, la lupa Naya è costretta a ricercare uno spazio proprio.

Premio Antropocene MUSE

Istituito dal MUSE – Museo delle Scienze di Trento, viene assegnato all’opera che meglio racconta il rapporto tra natura e umanità nell’epoca dell’Antropocene.

La giuria composta da Stefano Zecchi (Presidente), Massimo Bernardi, Davide Dalpiaz, Fabio Pupin, Luca Scoz, ha deciso di assegnare all’unanimità il premio al film

Liebe Grüsse Aus Dem Anthropozän
di Lucas Ackermann (Svizzera / 2021 / 14′)

MOTIVAZIONE – L’opera ha l’intensità di un messaggio universale, che travalica logiche di parte o problematiche specifiche complesse e controverse. Prodotto da giovani, col punto di vista dei giovani, evidenzia una consapevolezza che spesso non si riconosce a queste generazioni, ovviamente le più influenti sul futuro. Un appello disperato e una sfida globale per evitare che le lettere dei protagonisti diventino realtà.

Premio Museo Usi e Costumi della Gente Trentina

Istituito dal Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina al film che meglio rappresenta con rigore documentario etnoantropologico, gli usi e costumi delle genti della montagna.

La giuria composta dal presidente Ezio Amistadi, Luca Faoro, Lorenza Corradini, Daniela Finardi, Lionello Zanella, assegna il premio al film

Burning Flower
di Ho-yeon Won (Corea del Sud / 2021 / 82′)

MOTIVAZIONE – Un’anziana, ma ancora energica allevatrice di vacche abbandona il mestiere al quale ha consacrato la vita, impara a leggere e scrivere e costruisce una nuova, moderna casa in cui si trasferisce portando con sé brani del passato selezionati con disincantata lucidità: eppure rifiuta di scendere in città, presso i figli che la sollecitano, e non abbandona le alte terre; così Burning Flower rappresenta la metafora perfetta di una montagna che non può mantenere o recuperare un assetto tradizionale e, nel confronto con un modello urbano potente, pervasivo e seducente, deve individuare la via per costruire e affermare la propria identità.

Premio Lizard – Viaggio e avventura

Istituito da Lizard, il riconoscimento premia il film che esprime in maniera più efficace il senso del viaggio inteso come momento di contatto con la natura, con culture, usi, costumi e tradizioni. Un’avventura che permette di avvicinare, scoprire e conoscere “nuovi mondi”, con curiosità e responsabilità.

La giuria composta da Vinicio Stefenello, Pietro Assereto e da membri del Team Scott ha assegnato il premio al film

Fire of Love
di Sara Dosa (Canada, Stati Uniti / 2022 / 93′)

MOTIVAZIONE – La storia di Katia e Maurice Krafft racconta l’essenza della vita che si fa tutt’uno con la ricerca, il viaggio e l’avventura. I vulcani con le loro tremende esplosioni e gli spaventosi e affascinanti fiumi di fuoco sono il palcoscenico straordinario di un’esplorazione infinita, ma anche di un rapporto d’amore che sembra non avere confini. Fire of Love è un film unico, che fa conoscere una storia unica, che cattura, conquista, emoziona.

Premio CinemAMoRE

Istituito dal coordinamento di Rassegna Internazionale Cinema Archeologico, Trento Film Festival e Religion Today Film Festival volto a premiare l’opera/film/documentario che valorizzi autori, produzioni, storie e protagonisti del Trentino-Alto Adige.

La giuria composta da Emanuele Vernillo (TFF), Claudia Beretta (RAMFF) e Andrea Morghen (RTFF) ha deciso di assegnare all’unanimità il premio per la sezione “Orizzonti Vicini”, al film

Inedita
di Katia Bernardi (Italia/ 2021/ 73’)

MOTIVAZIONE – Un ritratto sincero, intimo, a tratti struggente ma mai stucchevole, della scrittrice Susanna Tamaro, tanto famosa quanto sconosciuta nelle sue mille sfaccettature. La regia delicata e profonda, talvolta sorprendente, racconta la persona e i suoi contesti con originalità e ritmo narrativo, rivelando una donna fuori dagli schemi e autoironica, complessa e leggera al contempo, del tutto “inedita”.

La giuria del premio ha deciso inoltre di assegnare una menzione speciale al film

La frequentazione dell’orso
di Federico Betta (Italia/ 2022/ 60’)

MOTIVAZIONE – Il film affronta il rapporto uomo/orso, tema di attualità che coinvolge tutta la comunità trentina, attraverso un’apprezzabile varietà di punti di vista, dall’archeozoologia, all’antropologia, dall’ecologia alla psicologia. Con un ottimo lavoro di ricerca e sviluppo, si approfondisce la relazione tra uomo-natura, e non soltanto le vicende di cronaca legate alla presenza dell’animale sul territorio.

Premio per i Diritti Umani

Il “Premio per i Diritti Umani” è un’iniziativa congiunta della Fondazione Campana dei Caduti e del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani allo scopo di valorizzare il film che maggiormente sappia comunicare i valori fondanti delle due istituzioni e sensibilizzare il pubblico sulle tematiche dei diritti umani, della pace, della sostenibilità e della conoscenza e del confronto dei popoli e delle culture.

La giuria composta dalla Presidente Katia Malatesta e dai membri, Marco Marsilli, Morena Berti, Riccardo Santoni, Clizia Mistretta e Francesca Braito ha deciso di assegnare il premio, al film

Water Has No Borders
di Maradia Tsaava (Georgia / 2021 / 85′)

MOTIVAZIONE – Per l’originalità del racconto, che trasforma ogni ostacolo in occasione di sguardo attento e profondo su una “piccola” storia locale, valorizzandone le risonanze universali di bruciante attualità, e l’efficace approccio ai temi cruciali della guerra, dei confini, della spietata freddezza della burocrazia, sostanziati in intense rappresentazioni di relazioni spezzate e incrollabile vitalità.

Premio Amelia de Eccher

In memoria di Amelia de Eccher per Donne di Cinema e di Montagna: per le donne, da entrambi i lati della cinepresa.

La giuria composta da Elena Goatelli, Ingrid Runggaldier e Nives Meroi ha assegnato il premio al film

Zari
di Arman Gholipour Dashtaki (Iran / 2021 / 28′)

MOTIVAZIONE – Un ritratto intenso, con una fotografia onesta, semplice e diretta. Uno sguardo pieno di rispetto e di attenzione verso la storia di una donna coraggiosa, che dopo essere stata costretta a sposarsi per due volte, la prima a undici anni, decide di lottare giorno per giorno per definire e creare il suo unico e particolare spazio di libertà.

Premio EUSALP. Quello che mi tiene qui

Il premio è istituito dalla Provincia Autonoma di Trento, che premia il soggetto che sa cogliere lo spirito che supporta la Macroregione alpina, ovvero le tematiche quali la sostenibilità, l’inclusione, il green, con particolare riferimento alle chances lavorative nel contesto alpino.

La giuria composta da Mirko Bisesti (presidente), Anna Giorgi, Riccardo Felicetti, Tarcisio Ruffoli, Katia Bernardi, Valeria Placidi ha attribuito il premio al film

I ribelli del cibo. Storie di piccoli produttori dell’Alto Adige
di Paolo Casalis (Italia / 2021 / 53′)

MOTIVAZIONE – Il cortometraggio è denso di messaggi positivi in chiave promozionale e divulgativa e valorizza la capacità dei piccoli produttori locali di saper creare sinergie e alleanze preziose, riassumibili in buone prassi assolutamente replicabili. Ciò rappresenta sicuramente un buon presupposto per supportare il presidio del territorio, affrancandosi, nel tempo, dalla micro economia e dall’economia “familiare” per ottenere una sostenibilità a livello di valori e ideali ma anche economica.

La giuria propone infine di riconoscere una menzione speciale a

Vedette
di Claudine Bories e Patrice Chagnard (Francia / 2021 / 100′)

MOTIVAZIONE – Un punto di vista originale sulla vita nei territori di montagna, raccontando una storia che segue la parabola della vita umana, permettendoci di guardare il mondo animale con occhi nuovi occhi ed evidenziando un altro ponte con gli esseri umani fatto di molteplici sfaccettature della sensibilità animale spesso non considerato o incompreso

Premio Green Film

Istituito nel 2021 dall’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente e dalla Trentino Film Commission, che dal 2016 collaborano nel progetto “Green Film” assegnando un marchio di qualità ambientale alle produzioni audiovisive che dimostrano di ridurre il loro impatto ambientale (www.green.film), il riconoscimento premia il film che esprima in maniera più efficace i valori e le pratiche della protezione e della sostenibilità ambientale, con particolare attenzione all’ambiente montano e ai cambiamenti climatici.

La giuria composta da Marco Niro (APPA, presidente), Luca Ferrario (TFC) e Lavinia Laiti (APPA) ha attribuito il premio al film

Animal
di Cyril Dion (Francia / 2021 / 120′)

MOTIVAZIONE – Supportato da immagini straordinarie, inquadra la crisi ambientale in tutte le sue declinazioni. Assumendo il punto di vista degli adolescenti, che di tale crisi sconteranno più di tutti gli effetti, è strategico nel passare dal racconto di ciò che non va a quello di ciò che serve per uscire dalla crisi, ovvero un cambiamento di prospettiva che induca l’uomo a percepirsi come un animale fra gli altri e non un essere a parte, privilegiato.

Una menzione speciale viene riservata a
Into the ice
di Lars Ostenfeld (Danimarca, Germania / 2022 / 85′)

MOTIVAZIONE – Forte, intenso, ritmato, emozionante, ottimo dal punto di vista filmico, permette di prendere visione da vicino dell’oscuro lavoro sul campo di quegli scienziati che, per dare voce al ghiaccio e permettergli di metterci in guardia dall’imminente catastrofe, lavorano in condizioni estreme, fino a rischiare la loro stessa vita.

Premio T4Future

Premio istituito nel 2022; la giuria è composta da studenti degli Istituti secondari di secondo grado del Trentino per valutare le opere della sezione cinematografica T4Future.

La giuria ha assegnato il Premio a

The Teacher and the Mountain
di Anthony Soto e Robert Castano (Stati Uniti / 2021 / 19′)

MOTIVAZIONE – In termini di messaggio, è risultato essere unanimemente il più forte. Grazie alla storia unica del protagonista e alla sua personalità carismatica, questo documentario si è contraddistinto come uno dei più impattanti, stimolando lo spettatore ad una visione propositiva della vita.

La giuria ha inoltre deciso di assegnare una menzione speciale per l’originalità e la fotografia a

Liebe Grüsse aus dem Anthropozän
di Lucas Ackermann (Svizzera / 2021 / 14′)

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