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Il terzo degli “Incontri con l’avventura” porta a Pontedilegno il grande alpinista Hans Kammerlander, famoso per le sue imprese ai limiti del possibile e sempre senza utilizzare le bombole di ossigeno. L’appuntamento è per sabato 22 agosto alle ore 21 presso il palazzetto dello sport di viale Venezia.

Hans Kammerlander è nato ad Acereto (Bolzano) il 6 dicembre 1956. Maestro di sci, nel 1979 diventa guida alpina ed é chiamato a dirigere la Scuola di Roccia Alto Adige fondata dall’amico e futuro compagno di molte imprese Reinhold Messner.
 
Nel 1983 raggiunge con Messner la vetta del Cho Oyu
(8.153 m) al confine tra Nepal e Tibet. Sempre con Messner porta a termine – resistendo per otto giorni a quote superiori ai 7.500 m senza far uso di bombole di ossigeno – la prima traversata di due „ottomila“: Gasherbrum I (o Hidden Peak, 8.068 m) e Gasherbrum II (8.035 m).

Nel 1985 conquista l’Annapurna (8.078 m) e il Dhaulagiri (8.172m). Nel 1986 é la volta del Lothse (8.511m) e del Makalu (8.481m). Nel dicembre 1987 sale in sole diciassette ore il Cerro Torre. Nell’estate del 1990 raggiunge la vetta del Nanga Parbat (8125m) scendendo a valle con gli sci ai piedi.

Con Hans Peter Eisendle effettua in sole 24 ore la traversata di due pareti nord: quelle dell’Ortles e della grande Cima di Lavaredo, utilizzando la bicicletta per il trasferimento lungo i 220 km che separano le due montagne. Compie con Messner il Giro dei Confini durante il quale viene scoperta la chiacchieratissima „mummia dei ghiacci“.

Complessivamente Hans Kammerlander vanta la conquista di tredici “ottomila” senza far uso di respiratori. Durante la serata del 22 agosto a Pontedilegno sarà possibile ascoltare i racconti delle avventure più belle.

Foto: Patagonia, Cerro Piergiorgio, archivio Hervè Barmasse

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