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Al Jardin de L’Ange di Courmayeur continuano le serate con protagonista il grande alpinismo, promosse dall’amministrazione comunale in collaborazione con Grivel Mont-Blanc. Sabato 14 agosto alle 21, l'appuntamento è con un'autentica icona dell'alpinismo himalayano, Hans Kammerlander.

Nativo di Acereto in provincia di Bolzano, a vent’anni ha già alle spalle un’infinità di salite classiche sulle Alpi e diventa presto maestro di sci e guida alpina. Nel 1983 a soli ventisette anni è sulla vetta del suo primo ottomila, il Cho Oyu, con Reinhold Messner. Con Messner che nel frattempo gli ha affidato la direzione della Scuola di Roccia Sud Tirolo da lui fondata, scala in seguito altri sei ottomila. Le sue esperienze himalayane sono state quasi sempre speciali, dalla prima traversata di due ottomila, i Gasherbrum I e II, un'impresa assoluta realizzata con otto giorni di permanenza al di sopra dei 7500 metri di quota, alla prima salita della parete sud-ovest del Cho Oyu e della parete nord-ovest dell'Annapurna, alla prima ascensione del pilastro centrale dello Shivling, con Chritopher Hainz nel 1993.

Per Kammerlander la grande avventura è continuata con gli sci, l'altra sua grande passione. Sono sue la prima discesa con gli sci dal Nanga Parbat nel 1990 e dall’Everest, versante nord, nel 1996, dopo averne raggiunta la cima in sole diciassette ore. Ha tentato per ben tre volte anche la discesa con gli sci dalla vetta del K2, la cui vetta ha raggiunto nel 2002 con Christophe Lafaille. Complessivamente Kammerlander ha raggiunto la vetta di tredici delle montagne più alte della Terra: gli manca il Manaslu, dove nel 1999 ha perso due amici, sulla via del ritorno dopo che la spedizione era stata bloccata dal maltempo a quota 7500. Sul Manaslu non ha mai più voluto tornare perché “gli avrebbe fatto troppo male”.

Nella sua attività più recente c’è quello che forse è il capolavoro della sua carriera alpinistica, l’ascensione dello Jasemba, vetta inesplorata di 7350 m in Nepal, portata a termine dopo due precedenti tentativi, nel 2007 con l’indimenticato Karl Unterkircher e dedicata a Lois Brugger, disperso sulla montagna l’anno prima.

Hans Kammerlander è anche apprezzato autore di libri di montagna, da “Malato di montagna” (recentemente ripubblicato) alla divertente biografia “Sotto e sopra”, all’ultimo “Appeso a un filo di seta” dove racconta di situazioni estreme, risolte forzando i propri limiti e con una buona dose di fortuna. Ha partecipato alla realizzazione di film su alcune delle sue imprese e come attore non protagonista ha preso parte a “L’urlo di pietra” di Werner Herzog.

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