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Venerdì 7 maggio nella storica sede della Società Alpinisti Tridentini, in via Manci a Trento,  sono stati consegnati anche i premi per scienza e ricerca a Franco Pedrotti, e per l’attività in campo sociale, all’Operazione Mato Grosso. Il riconoscimento istituito dalla Sat, Società degli Alpinisti Tridentini, nel 1997, viene attribuito ogni anno a tre personaggi che si siano particolarmente distinti rispettivamente in campo alpinistico, sociale umanitario e storico scientifico, sempre nell’ambito della montagna.

La Sat, fondata nel 1872 con l'intento di promuovere le montagne trentine e l'italianità del Trentino, è divenuta nel 1920 sezione del Club Alpino Italiano seppure mantenendo caratteristiche di autonomia. Ne fecero parte personaggi come Cesare Battisti e Giovanni Battista Trener, fondatore del Museo Tridentino di Scienze Naturali. Nel 1952 fu la prima in Italia ad organizzare il Soccorso Alpino, diventato nel 2002 Soccorso Alpino del Trentino, e contribuì nello stesso anno alla nascita del Filmfestival di Trento. Attualmente annovera più di 24mila soci suddivisi in ottanta sezioni e sei gruppi. 

L'albo d'oro del "Premio Sat per l’alpinismo" annovera alpinisti quali Sergio Martini, Hans Kammerlander, Elio Orlandi, Ivo Rabanser , Paolo Vitali e Sonia Brambati e figure storiche come Giorgio Redaelli (il re del Civetta), Pier Luigi Airoldi (prima ascensione dello Sperone Cassin al McKinley) Erich Abram e Cesarino  Fava.  Hervé Barmasse è il primo valdostano a fregiarsene e  il più giovane ad averlo ricevuto. Hervé Barmasse a soli 32 anni ha già un vasto curriculum di attività sulle Alpi e sulle montagne extraeuropee. L’ultima perla della collana è stata aggiunta lo scorso 13 marzo quando con il padre Marco ha aperto una nuova grande via di 1220 m al centro della parete Sud del Cervino, risolvendo uno dei “problemi” della “Becca” già tentato da molte importanti cordate.

«Non posso che dirmi soddisfatto – ha dichiarato Barmasse – per questo premio che giunge completamente inatteso e che so essere di prestigio. È un bel riconoscimento per la mia attività, ma soprattutto mi fa piacere perché arriva da una Società alpinistica storica che ha annoverato tra i suoi soci alcuni tra i migliori scalatori dell’ultimo secolo. Considero un onore rientrare nell’albo d’oro del premio accanto ad alpinisti del calibro di Hans Kammerlander e Silvio Mondinelli ».

Franco Pedrotti è docente universitario di botanica, direttore della Scuola di specializzazione in gestione dell’ambiente naturale e delle aree naturali protette (Facoltà di scienze e tecnologie) e del master in Pianificazione e gestione delle aree protette (Facoltà di architettura). Dopo una vita dedicata alle ricerche professionali di botanica (fitosociologia, fitogeografia, cartografia della vegetazione ed ecologia vegetale), che lo hanno portato a visitare diversi ambienti naturali in tutto il mondo, Franco Pedrotti è diventato, come lui stesso ama definirsi,  uno degli ultimi idealisti dell’ambiente, in un’epoca zeppa di professionisti dell’ambiente.

L’Operazione Mato Grosso è un movimento aconfessionale, aperto a tutti, ma rivolto soprattutto ai giovani, ai quali propone di lavorare gratuitamente per i più poveri. Attraverso questo impegno, essi iniziano un cammino educativo che li porta a scoprire e acquisire valori fondamentali per la loro vita: la fatica, la gratuità, l'impegno sociale, la coerenza tra le parole e la vita, la sensibilità e l'attenzione ai problemi dei più poveri. L’organizzazione ha costruito sulle Alpi e sulle Ande numerosi rifugi di montagna che gestisce direttamente per finanziare gli interventi di aiuto ai poveri.

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