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Nella valli orobiche intorno ad Aprica si possono ammirare, nel corso di questa tiepida primavera, grandiosi spettacoli d'acqua. Spettacoli naturali s'intende, conseguenza delle abbondantissime nevicate dell'inverno passato. Val Bondone, Val Caronella, Val Belviso, Val Campovecchio, Val Brandét, Val Borga, Valle del Santo e Val Guspessa: è qui "le sacre du primtemps", la sagra della primavera!

Nei torrenti, alternate da pozze smeraldine, rumoreggiano a ogni salto di livello spumeggianti cascate, le cui correnti impetuose s'inabissano qua e là nei nevai, per uscirne decine o centinaia di metri più a valle. Lungo i ruscelli è un trionfo di spruzzi e di riflessi iridati, che bagnano le rive sempre più verdi e il muso degli ungulati che vi si abbeverano. Rigagnoli sembrano sgorgare persino dalle pietre, a volte levigate o scolpite come opere d'arte.

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E poi i laghi alpini, colmi fino all'orlo, il cui ricambio d'acqua non è mai stato tanto copioso e rapido: rispecchiano giocondi il sole e i versanti rovesciati in fiore, che man mano scendendo – pardon, salendo – diventano roccia e poi neve. Ancora tanta, tantissima neve dai duemila metri in su.

Basta solo aver voglia di incamminarsi per strade e sentieri di montagna, con un occhio e un orecchio anche alla fauna.

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