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I monti della Valcellina, nel cuore del Parco naturale delle Dolomiti Friulane (PD), Patrimonio naturale dell’Unesco, sino al 25 febbraio 2011 ospitano i Campionati Mondiali di scialpinismo. Le nazionali iscritte sono ventuno: Francia, Svizzera, Spagna, Italia, Austria, Repubblica Ceca, Polonia, Gran Bretagna, Slovacchia, Cina …..

Domenica 20 si è svolta la prova a squadre. Il tracciato che ha assegnato i titoli iridati, con arrivo nel centro di Claut, era molto tecnico e presentava un dislivello complessivo di sola salita che superava i duemila metri; abbondante il manto nevoso, dopo le nevicate degli utlimi giorni. Fin dai primi metri la gara maschile viene dominata da due team che staccano subito tutti gli altri: si tratta di quello italiano di Matteo Eydallin / Denis Trento e di quello francese composto da William Bon Mardion / Didier Blanc. I francesi stanno davanti durante la prima parte di gara, poi il team italiano li sorpassa alla terza salita e guadagna un distacco di circa un minuto. In discesa il team francese recupera il distacco e si porta a poche decine di metri dalla coppia azzurra.

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Durante l'ultimo cambio pelli Eydallin e Trento, rispettando la segnaletica del percorso, si tolgono gli sci e continuano per un tratto a piedi. Bon Mardion e Blanc non si tolgono gli sci dove indicato dalle bandierine e approfittano della discesa con gli sci ai piedi per sorpassare gli azzurri, guadagnare 30 secondi e tagliare in seguito il traguardo per primi. L'irregolarità viene segnalata immediatamente dal team azzurro che presenta ricorso ai giudici dell'ISMF.

Dopo un pomeriggio di suspense in cui la giuria internazionale, guidata da Antoine Cina, ha valutato il ricorso e il contro-ricorso presentato dalle rispettive nazionali di Italia e Francia, viene deciso all'unanimità di assegnare una penalità di 3 minuti, come previsto da regolamento, al team francese che regredisce quindi in terza posizione, superati anche dall'altra coppia di italiani Manfred Reichegger / Lorenzo Holzknecht che si aggiudicano quindi la medaglia d'argento.

Una decisione non priva di polemiche che riguardano in parte una mancanza organizzativa (mancava una persona a fermare gli atleti in piazzola), in parte una falla nel regolamento ISMF, che non specifica esplicitamente l'obbligatorietà di togliersi gli sci in procinto delle bandierine gialle, indicazione però sempre rispettata in tutte le gare e puntualizzata durante il briefing.

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"Non avevo dubbi che avrebbero assegnato la vittoria a noi – dice Matteo Eydallin – è evidente l'irregolarità che hanno commesso i francesi, sarebbe stata una grande ingiustizia se i giudici non fossero intervenuti."

In campo femminile ci sono state meno sorprese, con il podio dominato dalla Svizzera. I fenomeni Nathalie Etzensperger / Marie Troillet si impongono fin dall'inizio e vincono con un buon distacco sulle seconde, le italiane Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli, che nonostante l'annuncio di volersi ritirare quest'anno, non vogliono mollare lo scettro alle nuove generazioni e si confermano ancora ai massimi livelli dello sci alpinismo internazionale. Terzo posto per Gabrielle Magnenat e Séverine Pont Combe.

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