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Il ponte dell'Immacolata segna l'apertura della stagione sciistica sulle Alpi, ma di neve, al momento, neppure l'ombra. A parte spruzzate davvero millimetriche, le montagne dell'arco alpino sono completamente a secco, fatta eccezione per alcune stazioni d'alta quota.

Ma la grande macchina del turismo deve partire, perchè in gioco c'è il mercato delle attrezzature invernali, quello della ricettività e naturalmente degli impianti di risalita, una partita che vale centinaia di milioni di euro e che coinvolge decine di migliaia di addetti in svariate località, ubicate a sud e a nord della grande catena montuosa.

E allora, l'unica ancora di salvezza, sono gli impianti per l'innevamento artificiale; comunemente chiamati "cannoni", queste macchine ad alto contenuto tecnologico sono in grado di produrre enormi quantitativi di candida neve (a -10° un cannone spara circa 50m3 di neve all’ora) a patto che le temperature siano di qualche grado sotto lo zero.

Oltre all'aspetto turistico, non va dimenticato quello sportivo. Si pensi alla Coppa del Mondo di sci alpino, che ha già subito importanti modifiche al calendario gare: quelle di Val d'Isère sono state cancellate e verranno recuperate proprio in questi giorni sulle nevi, per fortuna abbondanti, del Nord America. Ora si attende un abbassamento delle temperature per poter svolgere regolarmente la due giorni di Coppa della Val Gardena (17-18 dicembre). A scendere in pista, in quell'occasione, saranno i campioni delle discipline veloci, lungo la mitica pista Saslong. Attualmente il tracciato è pronto all'80%, ma solo il freddo notturno potrà confermare la manifestazioni nel cuore delle Dolomiti. Alla stessa sorte sembrano legate le due gare tecniche dell'Alta Badia di domenica 19 e lunedì 21 dicembre 2011.

Anche in Valtellina, in vista della discesa libera del 29.12, si sta lavorando alacremente sulla pista Stelvio. Pasquale Canclini, direttore tecnico della Società Impianti di Bormio è però fiducioso: "Tre chilometri e mezzo di pista da innevare non saranno uno scherzo. Per innevare la Stelvio interamente abbiamo bisogno di circa 100.000m3 di neve. Ad oggi siamo riusciti a produrne circa 20.000. Abbiamo 20 lance ad alta pressione e 21 cannoni a bassa pronti sull’intero sviluppo della pista. Oggi portiamo verso la zona bassa della pista altri 5 cannoni. La potenza di fuoco è impressionante e l’impianto della TechnoAlpin è straordinariamente efficiente, ma senza freddo intenso ci vorrà un bel po’ di lavoro e di pazienza”.

Le previsioni meteo, tra modelli svizzeri, europei, italiani e americani, sono abbastanza incoraggianti: non preannunciano neve – per quella probabilmente dovremo attendere sino alla fine dell'anno – ma sembrano improntate ad un generale calo delle temperature. Per ora non ci resta che incrociare le dita, guardare verso l'alto e sperare che le temperature rientrino nella media consona al periodo.

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