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Non era mai successo che due fratelli si laureassero nella stessa giornata campioni del mondo di mountain bike. La Val di Sole s’impossessa anche di questo primato grazie ai britannici Gee e Rachel Atherton, vincitori del titolo iridato nella downhill al termine di due prove molto diverse fra loro.

La gara maschile è stata appassionante quanto poche altre nella storia di questa disciplina. Merito di un percorso molto ben costruito, tecnico e capace di far emergere i migliori guidatori. A lungo la prova è stata dominata dai francesi Pedemanaud prima e poi l’ex iridato Barel che a lungo ha sognato il colpaccio dopo una stagione difficile per un grave infortunio. Ma quando è toccato ai primi 15 delle qualificazioni, la classifica si è rivoluzionata innanzitutto grazie al 34enne Steve Peat, britannico due volte campione europeo e per ben tre volte argento ai Mondiali. A Commezzadura Peat ha sognato di raggiungere quel che ha inseguito per una vita soprattutto quando il grande favorito, il bicampione del mondo australiano Samuel Hill che aveva segnato intertempi straordinari con 5-6 secondi di vantaggio passando dove nessuno aveva osato, è caduto sulla penultima curva, vedendo svanire tutto il vantaggio ma riuscendo comunque a terminargli a 53 centesimi.

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Sembrava fatta, ma doveva ancora scendere il suo connazionale Gee Atherton che scegliendo traiettorie ardite e dominando la bici come un cavallo selvaggio ha chiuso in 3:12.12, con 2”62 su Peat mai così deluso per una piazza d’onore, la quarta della sua storia. Terzo lo sfortunatissimo Hill, certamente ancora più deluso di Peat. In campo italiano va sottolineata la prova di Marco Milivinti, che con 3’29”61 è riuscito a entrare fra i primi 15, traguardo non indifferente per un 23enne come lui. Si è ben distinto anche l’ex iridato junior Bruno Zanchi, che a 35 anni chiude una splendida carriera lasciandosi alle spalle fior di più giovani discesisti.

Ben diversa la prova femminile che Rachel Atherton ha dominato sin dal primo intermedio, gestendo subito una decina di secondi di vantaggio sulla frotta di atlete francesi, ben tre alle sue spalle. La britannica ha chiuso in 3’49”92 con 11”99 sull’ex iridata Sabrina Jonnier e 17”11 sull’altra transalpina Emmeline Ragot. L’unica italiana in gara, Elisa Canepa, ha chiuso 18. in 59”60.

Lo strapotere della scuola britannica nella downhill, settore sul quale la federazione nazionale ha investito moltissimo a livello giovanile, si è visto anche nella prova junior maschile con un’altra doppietta, merito di Josh Bryceland vincitore in 3’23”55 (tempo che gli sarebbe valso un piazzamento fra i primi 10 nella prova assoluta) davanti a Sam Dale staccato di 7”51, terzo il francese Rémi Thirion a 8”58. Primo italiano Davide Don, 22. a 29”08. Riscatto transalpino nella gara femminile di categoria con monopolio tutto tricolore: prima Anais Pajot in 4’17”71, seconda Myriam Nicole a 5”73, terza Mélanie Pugin a 28”75.

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