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[vc_row][vc_column][vc_column_text]Invece che l’attesa nuova erba nei prati e nei pascoli di Aprica, necessaria per i fienili quasi vuoti, la tradizione del Sunà da Mars edizione 2017 ha chiamato nientemeno che una copiosa nevicata. Se dalla profonda Liscedo – tra l’altro assegnataria del prestigioso ma pesante campanaccio-simbolo da portare per oltre due chilometri – è salito uno sparuto gruppetto degli ultimi residenti sotto pioggia mista a neve, duecento metri sopra, al valico, i fiocchi cadevano fitti, tanto che al culmine della manifestazione il manto misurava quaranta centimetri. Pazienza, l’erba crescerà un po’ più tardi e – tra l’altro – sarà buona e abbondante proprio anche per merito delle ultime precipitazioni, invero necessarie da tutti i punti di vista.

Martedì sera 28 febbraio si è così consumata all’Aprica l’ennesima edizione della grande tradizione di Sunà da Mars, che ha visto l’assegnazione da parte del sindaco Carla Cioccarelli di ben ventiquattro campanacci-ricordo con stampata sul collare la data. Tanti erano, infatti, i gruppi partecipanti: sei locali e diciotto provenienti specialmente dalle valli bresciane e bergamasche, oltre che dalla Val Poschiavo. Nonostante il cosiddetto maltempo, la partecipazione popolare e di ospiti della località sciistica è stata ragguardevole: diverse centinaia di persone hanno fatto ala ai cortei applaudendoli e si sono poi ritrovate sul piazzale del Centro Sportivo (quello che dalla primavera dovrebbe essere rifatto) per le ultime fragorose scampanate e la conviviale consumazione del mach.

Per la cronaca, erano accreditati i seguenti gruppi: Borno, Carona di Teglio, Doverio di Corteno Golgi, Gent de Paes di Teglio, Marà di Castello dell’Acqua, Motta di Villa di Tirano, Piateda, Pisaège di Valsaviore, Piscé, Pro Costume Val Poschiavo, Proloco Corteno Golgi, Dos de la Forca di Teglio, Santicolo di Corteno golgi, Sèllero, Vilminore di Scalve, Vimercate. Note di colore la mula proveniente da Borno in Valcamonica con la slitta e il fieno, la prestazione sciatoria di Elio Negri sugli sci da fondo lungo l’intero percorso e numerose, simpatiche presenze ceko-polacche, asiatiche, oltre che colored.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_gallery type=”image_grid” images=”26338,26339,26340,26341,26342,26343,26344,26345,26346,26347,26348,26349,26350,26351,26352,26353,26354,26355,26356,26357,26358,26359,26360,26361,26362,26363,26364,26365,26366,26367,26368,26369,26370,26371,26372,26373,26374,26375,26376,26377,26378,26379,26380,26381,26382,26383,26384,26385,26386,26387,26388,26389,26390,26391,26392,26393,26394,26395,26396,26397,26398,26399,26400,26401,26402,26403,26404,26405,26406,26407,26408,26409,26410″ title=”Fotogallery Sunà da Mars – Aprica, 28 febbraio 2017 – by Antonio Stefanini”][/vc_column][/vc_row]

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