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“Dë lô prëmiéth Zalèndës pe pa chë m’ânsëvënisô tân” Del mio primo Natale non è che mi ricordi molto, così col solito humor ha esordito Luigi Vayr, decano dei poeti francoprovenzali, nato il 4 novembre 1910, durante l’incontro con la Pro Venaus che domenica 27 dicembre lo ha incontrato per festeggiare con lui il traguardo dei cento Natali.

Per la Pro Loco questo momento di vicinanza era particolarmente sentito, dato il lungo sodalizio iniziato nel lontano 1972 che ha comportato la scoperta e fatto emergere la figura di Luigi Vayr, mentre il suo costante invito alla  Pro Venaus nel farsi carico della salvaguardia   della variante della parlata francoprovenzale di Venaus  -Modâ Vëno- si è trasformato in  proficua collaborazione amalgamata da una reciproca stima.  L’incitamento a non lascar morire l'antico idioma  traspare in ben 14 poesie delle 78 contenute nel suo libro: Pôesziës ân Modâ Vëno.

100 Natali è un traguardo che desta emozione in particolare per chi ha sempre vissuto accanto come le figlie  Chiara e d Elena; quest’ultima un po’ smarrita riferiva: “non mi sembra vero che abbia già raggiunto questo traguardo!”. A una persona che buona parte della sua vita l’ha condivisa con l’ambiente duro della montagna dalla quale, nonostante ciò, ha saputo trarne  ispirazione per molti suoi versi, la Pro Venaus ha pensato di offrirgli  in dono il libro “Lassù gli Ultimi”.

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