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L’esposizione nelle sale del piccolo castello è una chicca degli eventi estivi valdostani, perché permette di conoscere sia un castello poco valorizzato, sia la storia della cava di Runaz che ha fornito pietre pregiate per decorare i palazzi dei sultani arabi, sia soprattutto le sculture di Donato Savin.

Scultore autodidatta, amante di Alberto Giacometti, Constantin Brâncusi, Henry Moore e dell’arte africana, Donato Savin è nato cinquantadue anni fa a Epinel, frazione di Cogne, dove vive tuttora, in una casa di pietra e legno costruita con le sue mani. Nel tempo libero dal lavoro, di muratore prima e di guardia forestale adesso, scalpella le pietre, quelle che trova per caso, mentre cammina o si allena per le gare di marcia. Tra le pietre che lavora, tutte della Valle d’Aosta, c’è anche il marmo verde di Runaz: è l’unico artigiano al mondo a scolpirlo. Donato Savin sa vedere quel che si nasconde dentro il blocco della cava abbandonata e con la sua abilità la pietra prende vita e forma.

Donato Savin ha anche un passato da atleta di sci di fondo e di scialpinismo. Nel 2000 è stato campione valdostano di scialpinismo e l’anno successivo, in squadra con Giuseppe Ouvrier e Massimo Borettaz, è arrivato settimo assoluto e primo tra i valdostani al Trofeo Mezzalama. Sempre nel 2000 è stato secondo nel chilometro verticale che si disputa in Val d’Isère. Ma la sua vera dimensione l’ha trovata nella scultura. La sua prima mostra personale è stata all’inizio degli anni ’90, ospite dell’atelier di Franco Balan, poi ha esposto nella biblioteca di Chamonix, al castello di Ussel, alla Maison du Val d’Aoste a Parigi e in una galleria d’arte di Sutri nel viterbese. Nel 2010 la mostra collettiva con numerose sue opere, allestita al Museo di Arte Valdostana (Mav) di Fènis, è stata portata alla Fortezza da Basso di Firenze, riscuotendo notevole successo.

Orari mostra: Castello di Avise dal martedì alla domenica 14 -19

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