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Tra i percorsi tematici inseriti nel programma di LetterAltura 2010 spicca "Il formaggio", prodotto la cui storia ha origini che si perdono nella notte dei tempi. La giornalista svizzera Daniela Fornaciarini ha aperto il cammino dedicato a questa prelibatezza alpina incontrando Aurelio Marguerettaz, Vice Presidente della Regione Autonoma Valle d'Aosta, e naturalmente la rinomata Fontina, vero e proprio "ambasciatore" della "Vallée" in Italia, in Europa e nel mondo.

"Oggi la scoperta dei territori passa anche attraverso la conoscenza di uno o più prodotti eno-alimentari" ha esordito Aurelio Marguerettaz a LetterAltura "ma il ragionamento va affinato, perchè non ci si può fermare al palato, al gusto. Parlando di Fontina è necessario conoscere ciò che sta dietro a questo prodotto". Daniela Fornaciarini, con capacità investigativa e simpatia, ha scavato in questo retroscena alpino, per far emergere gli aspetti sociali, economici, organizzativi che si celano dietro una gustosa fetta di Fontina.

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Ha proseguito quindi Aurelio Marguerettaz "Per un kg di Fontina occorrono 10 litri di latte, ma va considerato che la razza valdostana, la pezzata bruna e rossa, produce quantitativi di latte contenuti e quindi occorre un sistema di raccolta del latte efficiente e rispettoso di regole precise, altrimenti si hanno conseguenze sui tempi, sui costi e sulla qualità del formaggio prodotto". Questo processo coinvolge persone e comunità che lavorano sui monti della Valle d'Aosta, di frequente nei medesimi luoghi in cui sorgono alberghi, impianti di risalita e altre infrastrutture turistiche e la convivenza e comunicazione tra questi due comparti, di frequente, non è ne' facile, ne' scontata.

Il viaggio alla scoperta della Fontina e della società ed economia su cui poggia questo meraviglioso prodotto delle Alpi valdostane, si è in seguito spostato per un momento in estremo oriente, perchè il buon formaggio ha raggiunto addirittura Honk Kong. "I prodotti tipici sono ambasciatori del territorio e ritengo che queste azioni di marketing servano proprio a presentare la Valle d'Aosta nel mondo, per innescare flussi di visitazione delle nostre montagne, dei nostri paesi" ha affermato Aurelio Marguerettaz.

Nel corso della conferenza Daniela Fornaciarini ha proposto anche alcuni dati emersi da una ricerca condotta nella Vallée, secondo i quali il mondo dei prodotti tipici montani, dai vini ai formaggi, piace molto anche alle giovani generazioni. E così la frequentazione delle terre alte si trasforma, cambia, passando dalle "monocolture" dello sci in stile anni '80, ad una visione multidimensionale, che permette, al termine di una discesa lungo una pista, di deliziare il proprio palato assaporando un tagliere di Fontina, magari in compagnia di un casaro, …. perchè un prodotto esprime la cultura, l'identità e la vita vissuta delle genti di montagna.

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La finestra di LetterAltura sul mondo dei formaggi prosegue nel corso dei prossimi giorni con una serie di incontri: si parlerà infatti di Bettelmatt con Gian Mauro Mottini e delle parole del formaggio con Carlo Adami e Piero Sardo. Domenica 27 giugno gran finale con il casaro in piazza, per una dimostrazione pratica di come si fa il formaggio.

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