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La neve esposta alle radiazioni solari si comporta come un sistema che depura l’atmosfera dagli agenti inquinanti emessi dalle attività umane e dai processi biologici di superficie. Questa la conclusione a cui è approdata una ricerca condotta dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Cnr (nell’Artico dalla stazione scientifica del Cnr “Dirigibile Italia” e in Antartide dalla stazione “Mario Zucchelli” di Baia Terra Nova).



La scoperta ha a che fare con la chimica dei composti contenenti azoto nelle aree innevate, e, in particolare, con la produzione fotochimica di ossidi di azoto e acido nitroso nell’aria ‘intrappolata’ nella neve, dalla quale essi vengono poi nuovamente trasferiti in atmosfera.

L’acido nitroso presente nell’atmosfera si converte in radicali ossidrile (atomo di ossigeno + atomo di idrogeno OH); questi radicali hanno una forte azione di ossidazione rispetto alle sostanze presenti nell’atmosfera, tra cui proprio le molecole inquinanti.



Come riportato dall’ansa e dichiarato da il professor Ivo Allegrini, direttore dell’Iia-Cnr: “Questi risultati dimostrano che le precipitazioni non sono l’atto terminale della rimozione degli inquinanti dall’atmosfera, bensì entrano nei complicatissimi processi chimici e fisici dell’atmosfera, in modo inaspettato, come elementi di depurazione della stessa”.



Ciò che risulta davvero interessante è il comportamento dell’acido nitroso, sostanza che negli ambienti chiusi è altamente tossica e addirittura cancerogeno; nelle zone innevate, invece, la stessa sostanza si rivela molto utile per questo processo di depurazione.

fonte:ansa







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