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E’ iniziato l’ingiallimento dei larici nei parchi naturali dell’Ossola. Sono tre i colori dominanti in questi giorni a Devero, all’alpe Veglia e in alta Valle Antrona: il giallo della grande foresta, il blu del cielo e dei laghi alpini, il bianco della prima neve sui Tremila delle Pennine e Lepontine.

Il larice è l’albero che cresce più in alto sulle Alpi e per questo ha sviluppato forme di adattamento alla severità dell’ambiente che sono uniche: la perdita degli aghi d’inverno (una forma di risparmio energetico), la flessuosità dei rami per resistere ai gelidi venti di quota e i semi alati per agevolarne la dispersione e accrescere la probabilità riproduttiva. L’ingiallimento quest’anno è tardivo perché ha fatto un autunno caldo. Anche i cervi hanno iniziato tardi la migrazione autunnale verso i fondovalle e la bassa montagna.

Per due settimane i parchi naturali si trasformano in un “Grande Nord” scandinavo o canadese diventando luoghi di contemplazione della bellezza di madre natura. La famiglie che percorrono la foresta su buoni sentieri segnalati, siedono i bambini sotto i larici e ne scuotono i rami così che gli aghi cadano come una pioggia. E’ la “benedizione del larice” per una crescita serena nelle temperie della vita. Così i cuccioli degli uomini resisteranno, come il larice resiste agli ostacoli della montagna.

foto Pirocchi

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