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Si avvicina la cerimonia di premiazione del 41° Premio Itas del Libro di Montagna: il prossimo 30 aprile la giuria presieduta da Enrico Brizzi assegnerà il premio all'opera – narrativa o non – sull'alpinismo, la storia della montagna, i viaggi, la cultura, l'avventura e in generale sulla montagna come vita e un premio alla miglior opera prima pubblicata sui temi della montagna.

Nuovo volto avrà il trofeo assegnato ai vincitori: al "cardo d'oro", opera d’arte firmata da Mastro7, si sostituisce l'Aquila Itas, una preziosa formella in rame e smalto fatta realizzare da Itas in esclusiva dal noto artista trentino Paolo Tait.

A Paolo Tait, Itas ha chiesto di comunicare e di interpretare i valori della sua bicentenaria presenza sul territorio: mutualità, indipendenza, flessibilità, vicinanza e forza.

«L’aquila caratterizza il nostro marchio da tempo – sottolinea il presidente del gruppo Itas Giovanni Di Benedetto – ed è lo stemma della Regione Trentino-Alto Adige, il territorio dove Itas è nata. È parso naturale, dunque, commissionare all'artista Paolo Tait un'opera il cui soggetto proponesse un'aquila in volo: alta, lungimirante e protettiva».

Itas si è rivolto a Paolo Tait dopo aver conosciuto la sua monografia dedicata al tema del bestiario e frutto di 12 anni di ricerche avviate nel 1992 e conclusesi all'incirca nel 2003, tutte dedicate agli animali. Dopo la realizzazione di ben 15 serigrafie intitolate "Volo alto" nelle quali il soggetto è l'aquila, elegante animale simbolo del gruppo assicurativo e della terra trentina, altri studi ed elaborazioni hanno infine portato all’opera finale.

«L'aquila che ne risulta al centro della raffigurazione – racconta Paolo Tait – è la mediazione tra il mio approccio attento a sottolineare la rapacità dell'animale (una rapacità intesa come istante del volo, come metonimia dell'atto stesso del volare) e la volontà, invece, del Gruppo Itas di puntare soprattutto all’armonia e ai significati del volo di questo animale, dando un taglio molto figurativo per rendere l'opera più diretta e fruibile possibile. Il risultato ottenuto manifesta a tutti gli effetti ciò che per me rappresenta l'aquila, ovvero la libertà del volo che si alza al di sopra delle meschinità umane».

Il processo che ha visto nascere l'aquila è stato dunque lungo e frutto di una serie di mediazioni il cui risultato finale è un'opera che unisce la precisione quasi didascalica della descrizione dell'aquila alla scelta del supporto e della tecnica artistica che vede l'uso dello smalto su rame.

A testimonianza delle fasi di realizzazione dell'opera, infine, le immagini sul sito di Commfabrik.

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