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Già imparare a scrivere non è una cosa da poco. Farlo appesi a una parete artificiale, poi, è davvero una sfida avvincente quanto divertente, che esce dalla creatività del nuovo corso del Premio ITAS del Libro di Montagna. Per questo, domenica 4 novembre, il Premio ITAS del Libro di Montagna e in particolare la nuova sezione "Mantagnav(v)entura" ha invitato i giovani alla palestra delle scuole medie di Vezzano per cimentarsi lungo le prese della parete artificiale e per scoprire un modo diverso di vedere le cose e gli strumenti per raccontarle.

Guidati da Lorenzo Carpané, docente presso la facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Verona, i partecipanti hanno potuto imparare a scrivere le proprie emozioni utilizzando i cinque sensi e apprendere come sia stimolante cambiare i punti di vista nella narrazione delle sensazioni.

Un'occasione per conoscere anche i rudimenti della scalata e provare a stimolare la creatività rimanendo sospesi in tutta sicurezza grazie all'aiuto degli istruttori dell'associazione Movimento Verticale. Un momento unico vissuto con  emozioni e impressioni che i ragazzi hanno trascritto sul loro blocco note per poi, una volta scesi a terra, trasformarlo in pensieri o in brevissimi racconti.

Queste "Parole appese" saranno raccolte e pubblicate sul sito dedicato al Premio ITAS o potranno servire ai partecipanti per la realizzazione di un veloce racconto da inviare tramite mail alla segreteria del Premio che provvederà alla pubblicazione.

I ragazzi
che invieranno il proprio racconto saranno premiati con una sorpresa, mentre al migliore verrà assegnato un premio speciale.

Vezzano ospiterà anche uno sguardo sulla storia del Premio ITAS del Libro di Montagna con una mostra dal 5 al 30 novembre: "Leggere Montagne" porterà nella locale biblioteca i libri vincitori delle passate quaranta edizioni. Un tuffo nelle parole che di decennio in decennio hanno raccontato i modi di guardare e conoscere la montagna.

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