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È stato inaugurato sabato 28 agosto il nuovo rifugio Orestes Hütte, situato in alta Valle di Gressoney. La struttura è dedicata alla guida alpina Oreste Squinobal, scomparso nel 2004.

Con il fratello Arturo, di due anni più giovane, Oreste Squinobal è stato tra i rappresentanti di punta dell’alpinismo valdostano degli anni Settanta e Ottanta. Era nato nel 1942, da famiglia Walser, discendente dai Knubel di Saint Niklaus, località del Vallese, che annoveravano famose guide alpine. Anche il nonno materno, Antonio Curta, era guida alpina e falegname come i nipoti. Negli anni Settanta Oreste e Arturo Squinobal formarono una collaudata cordata famigliare che collezionò una serie di prime salite invernali di risonanza mondiale, tra cui la Sud del Cervino nel ’71, l’Integrale di Peutérey al Monte Bianco nel ’72 e la Ovest del Cervino nel ’78. Oreste nel 1982 raggiunse la vetta del Kanchenjunga (8596 m) in Himalaya, senza far uso di ossigeno.

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Il nuovo rifugio sorge nella conca verde ai piedi dell’Hoch Liecht e dello Stolemberg, lungo il sentiero 6 a che dal gabiet sale ai rifugi Mantova e Gnifetti, ed è raggiungibile dalla stazione superiore della cabinovia Stafal – Gabiet in circa un’ora di cammino.

L’Orestes Hütte è stata costruito secondo le norme CasaClima, per il contenimento energetico degli edifici. I pannelli solari forniscono acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, una centralina idroelettrica provvede all’energia elettrica e solo la cucina è alimentata a GPL. L’interno è rivestito interamente in legno e tutti i mobili sono stati costruiti da Arturo, con l’aiuto della moglie Franca e dei figli Marta ed Emil, su progetti originali.

Il rifugio dispone per ora di una trentina di posti letto, divisi tra sei camerette con bagni privati e due camerate con servizi in comune. Ci sono inoltre ampi spazi in comune: oltre alle sale bar e ristorante, sono disponibili uno spogliatoio, una sala yoga e una biblioteca. Inoltre è in fase di allestimento un locale sauna. La cucina tipica è molto curata.

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