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Sabato 28 agosto, la valle del Lys ha reso omaggio alla tradizione, agli usi e costumi delle popolazioni Walser con un’intensa giornata dedicata a questa piccola minoranza germanofona radicata nella cultura e nelle tradizioni di alcune valli valdostane e piemontesi che circondano i versanti del massiccio del Monte Rosa. L’occasione è stata l’inaugurazione della capanna Orestes Hütte in località Z’Indra a Gressoney La Trinité, nella mattinata, e un convegno intitolato "Homines dicti Walser. Un popolo nel cuore delle Alpi", ospitato al Forte di Bard, nel pomeriggio.

La giornata è cominciata all’alba con la salita in cabinovia fino al Gabiet da dove i partecipanti hanno poi proseguito a piedi fino a 2600 metri sotto la Piramide Vincent e al Lyskamm, lì, Arturo Squinobal, coadiuvato da tutti i membri della sua splendida famiglia ha ultimato in cinque lunghi anni la costruzione di un rifugio che fin dall’impostazione strutturale e dall'avanguardia tecnologica adottata fa trasparire tutta la sapienza walser dei sui costruttori, che hanno utilizzato tutti gli aspetti che incorporano la più autentica architettura Walser. Lo ha dimostrato con la scelta dei materiali, il criterio del massimo rispetto della natura, anche tramite l’autosufficienza energetica grazie all’utilizzo di pannelli solari e di una centrale ad acqua autonoma.  Il rifugio è stato dedicato al fratello Oreste deceduto nel 2004, con una toccante cerimonia alla quale hanno partecipato il presidente della Regione Autonoma Valle d’Aosta Augusto Rollandin, il professor Luigi Zanzi oltre ad un folto pubblico di amici, guide alpine di Gressoney e donne in costume.

Il pomeriggio, al Forte di Bard, è stato dedicato al convegno "Homines dicti Walser. Un popolo nel cuore delle Alpi", volto ad approfondire le tematiche riguardanti la cultura, la lingua, la religione, l’architettura, la mobilità dei Walser, nel tentativo di trasmettere un sapere tanto prezioso quale la loro cultura. Oltre a Augusto Rollandin, che ha commentato: “I Walser – sono una delle più affascinanti etnie delle Alpi, i loro valori e tradizioni vivono ancora ora, dopo un millennio di storia, nelle popolazioni della Valle del Lys, del versante Piemontese del Rosa e di alcune vallate svizzere e austriache. Nel caso della Valle del Lys si tratta di un marcato particolarismo etnico-linguistico incastonato nell’ambito di quello franco-provenzale della nostra regione”, erano presenti: Massimo Giordano in rappresentanza di Roberto Cota, Laurent Viérin, il moderatore Joseph Rivolin e  numerosi studiosi ed esperti di linguistica, storia e cooperazione internazionale, tra cui Alessandro Barbero, Luigi Zanzi, Annibale Salsa, Enzo Bianchi, Peter Zürrer, Saverio Favre, Claudine Remacle, Elio Reinotti, Mario Scalia e Vittorio De La Pierre.
Al convegno è seguita poi una grande festa walser, con assaggi di cucina della tradizione e animazioni musicali.
 
 

 

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