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Si muovono i ghiacciai e la terra fa lo stesso. Secondo un nuovo studio condotto dalle università di Münster (in Germania) e Berna, sembra che i movimenti dei ghiacciai e dei laghi, siano determinanti per lo scatenarsi di eventi sismici.

I ricercatori hanno preso in considerazione ed analizzato i cambiamenti dei ghiacciai nel corso dell’ultima epoca glaciale e li hanno confrontati con dati paleo-sismologici.



Ne è risultato che sono proprio i movimenti della crosta terrestre a comportare variazioni di tensione considerevoli che possono poi favorire o ritardare lo scatenarsi di terremoti.

Lo studio dimostra che l’accresciuta attività sismica ha inizio con un ritardo di circa 1000 anni dallo sgravio della crosta terrestre ed è in grado di continuare per circa 10mila anni. Teoria questa che trova conferma nel cosiddetto disturbo “Wasatch”, negli Stati Uniti.



In quel punto 20mila anni fa, al culmine dell’ultima grande era glaciale, la crosta terrestre era ricoperta da enormi laghi salati e ghiacciai; il prosciugamento dei laghi e il ritirarsi dei ghiacciai – stando ai dati evidenziati dallo studio – spiegherebbero l’incremento dell’attività sismica in quella zona.

fonte: AlpMedia





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