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Il nome di Silvo Karo suscita nella maggioranza degli alpinisti di tutto il mondo una sorta di timore reverenziale. Come può una persona normale fare cose simili? Dopo più di trent’anni le sue vie più pericolose e impegnative rimangono tutt’oggi irripetute. Questa non è un’autobiografia di un uomo comune: è la storia di un lottatore che, d’altra parte, ha portato qualcosa di prezioso.

Come rappresentante della generazione Rock’n’Roll, Karo ha portato con sé nelle pareti la sua energia e il suo ritmo. Dedizione, audacia, passione e un’amicizia sincera hanno dato vita alla cordata dei Tre Moschettieri: Franček Knez, JanezJeglič e Silvo Karo. La sua carriera alpinistica è stata segnata dalle imponenti pareti del Fitz Roy, del Cerro Torre, della Torre Egger, del Bhagirathi, spaziando dagli Ottomila himalayani fino al grado 8a in arrampicata sportiva. Ha seguito fedelmente i trend moderni dell’alpinismo di alto livello, approdando alla tecnica light and fast.
Il suo articolo Patagonia: TerraMystica è stato pubblicato nel volume Voices from the Summit (2000). Cerro Torre South Face ha ricevuto nel 1989 la genziana d’argento come miglior film alpinistico al Festival del cinema di Trento. Ha coronato la sua passione per il cinema fondando nel 2007 il Festival del cinema di montagna sloveno. Nel 2010 diventa membro onorariodell’Alpine Club inglese, in patria viene invece insignito nello stesso anno dell’onorificenza dell’Ordine al merito della Repubblica della Slovenia.

 

 

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